Prenderà il via il 2 dicembre il laboratorio propedeutico al teatro nato da una nuova collaborazione tra Fondazione Teatro Due e Università degli Studi di Parma, per aprire le porte del Teatro a tutti gli studenti dell’Ateneo.

Il 23 ottobre durante un incontro al Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società con il suo direttore Luigi Allegri, la professoressa Roberta Gandolfi, docente di Storia del teatro Contemporaneo, e la direttrice del teatro, Paola Donati, sono stati messi a punto una serie di intenti formativi, che ci aiutano a capire meglio il senso del progetto, intitolato DOVE VA L’UMANITA’? BOH!.

Il primo passo è partecipare!

Il punto di forza è sicuramente l’apertura del target: gli studenti di tutti i corsi di laurea sono chiamati a partecipare per mettersi alla prova e intraprendere un percorso che non vuole essere un mero escursus teorico sul teatro, ma un’opportunità di messa in pratica d’idee e stimoli, anche individuali.

Un modo per risvegliare la propria coscienza e creatività, una possibilità per ripensarsi ed essere altro da sé, all’interno di una comunità con cui condividere i progetti.

Il laboratorio, infatti, prevede la scomposizione dell’intera macchina teatrale, e l’approfondimento dei diversi aspetti teorici e pratici che sono alla base di una messa in scena. Pertanto i partecipanti verranno suddivisi in gruppi su modello di una compagnia teatrale. A partire dall’analisi drammaturgica, fino alla messa in scena, il laboratorio si propone di trasmettere gli elementi propedeutici all’appropriazione delle diverse tecniche teorico-pratiche delle professioni del teatro.

Un secondo passo è sicuramente quello di farsi incuriosire da un tema, da scandagliare e far vivere attraverso il teatro. Partendo dal terzo episodio del film Uccellacci e Uccellini (1965) di Pier Paolo Pasolini, i partecipanti saranno chiamati a interrogarsi sulla complessità del mondo in cui viviamo oggi.

Un terzo passo è quindi lo studio e la messa in pratica di questo meccanismo d’intensificazione della vita attraverso il teatro e le sue necessità d’invenzione, inevitabilmente collegate alle urgenze della società in cui si vive.

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