L’Europa è una terra plurale, fatta di identità diverse e soggetta a spinte variabili. Le istanze più pressanti, come quella attualissima del flusso migratorio verso il nostro continente, sono alla base di un dibattito che coinvolge in prima persona anche l’Europa culturale. In particolare il mondo teatrale europeo è chiamato a riflettere su una pluralità che, pur essendo complessa e a volte problematica, rimane la componente più importante della storia europea, nonché la linea direttrice su cui ogni dialogo deve costruirsi. Su questi temi si interrogheranno i componenti degli oltre 40 teatri pubblici dell’ETC – European Theatre Convention, che Fondazione Teatro Due ospiterà dal 12 al 15 novembre 2015 per l’assemblea generale annuale. Il tema è Destination Europe? A chance for Intercultural Dialogue e all’interno degli incontri si discuterà sul compito del teatro in un’Europa cangiante, con particolare attenzione a come la drammaturgia contemporanea può essere uno strumento di dialogo e di condivisione. Oltre alle tavole rotonde, i quattro giorni del convegno ospiteranno gli interventi di personaggi di spicco della cultura e del teatro europei, e appuntamenti di musica e teatro aperti al pubblico. Il primo evento, il 12 novembre, sarà il concerto dell’Ensemble Europa Galante diretto da Fabio Biondi, che esplorerà la musica del primo XVIII secolo alla ricerca di influenze e contaminazioni, in un’Europa (quella di Vivaldi, Bach, Telemann e Geminiani) in cui idee e ispirazioni si trasmettevano attraverso le frontiere. A seguire, una selezione degli spettacoli che hanno fatto la storia di Fondazione Teatro Due: il 13 novembre Line (la Fila), che ragiona sull’assurdità delle convenzioni sociali, e Max Gericke, con Elisabetta Pozzi, in cui il tema della dualità e del mascheramento assume le tinte cupe e taglienti della denuncia (quest’ultimo in replica anche il 14 novembre). Le Rane (in scena il 14) sono invece il racconto strampalato di un viaggio nell’Ade alla ricerca dei poeti del passato, in una riflessione sul ruolo della cultura nella vita sociale e nella cosa pubblica.
Un viaggio, insomma, che parte dalle radici della cultura Europea e arriva fino alle questioni più scottanti del nostro continente, offrendo una possibilità di dibattito senza rinunciare ad essere divertente.
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