Come lui mentì al marito di lei è un breve atto unico, brillante e vivace, in cui George Bernard Shaw, anticonformista intellettuale dello scorso secolo, Premio Nobel nel ’25, dà prova della sua arguta vena ironica e della sua originale abilità drammaturgica, utilizzando il banale pretesto di un tradimento coniugale per offrire allo spettatore un’inedita chiave di lettura delle relazioni amorose. Il tema affrontato è un classico: in scena compare il triangolo composto da un giovane poeta, innamorato follemente di una donna sposata a un marito che non la rende felice. Quest’ultimo però si rivela essere la chiave di volta della pièce, reagendo alla scoperta del flirt in modo inaspettato. Shaw dispiega in scena una farandola di battute, un ritmo serrato, un divertissement intelligente che oggi come ieri (il testo è stato rappresentato per la prima volta a Londra, al Victoria Hall, il 27 agosto 1904) trasporta il pubblico in un meccanismo satirico che critica fortemente il mondo borghese e che ne smaschera le ipocrisie. Come lui mentì al marito di lei è una vera e propria sfida per l’autore che, incentrando la vicenda su un soggetto apparentemente scontato, si è proposto di dimostrare al pubblico come con le sue doti di umorista e scrittore potesse capovolgere e rinnovare una situazione vista centinaia di volte sulla scena.