con Alessandro Averone

Federica Bognetti

Laura Cleri

Paola De Crescenzo

spazio scenico Mario Fontanini

costumi Marzia Paparini

luci Luca Bronzo

traduzione e regia Bruno Armando

Scritta nel 1982 dal drammaturgo americano William Mastrosimone, Extremities è stato, tra l’altro, un grandissimo successo off Broadway, nella straordinaria interpretazione di Susan Sarandon.

 

Il testo, ancora oggi sorprendentemente attuale, è un melodramma esplosivo tra un presunto stupratore e una donna decisa alla vendetta che fanno i conti con la patologia dello stupro, le ingiustizie del sistema giudiziario e la improbabile relazione tra vittima e carnefice.

Messa in scena dall’attore e regista Bruno Armando, che come attore ha interpretato in passato il ruolo dello stupratore, la pièce si snoda come un vero e proprio dibattito filosofico e psicologico che porta in luce gli aspetti più reconditi e misteriosi dell’animo umano.

 

Ho scritto Extremities ispirato dalla confessione di una donna vittima di violenza carnale. In tribunale, come spesso accade, il suo stupratore era stato assolto per mancanza di prove. Raccontandomi la sua vicenda mi disse che durante la violenza c’era stato un momento in cui avrebbe potuto reagire, afferrando un arma e ribaltando la situazione, ma bloccata dall’orrore non lo fece. Sono convinto che una risoluzione come quella di Extremities sia stata messa in scena migliaia di volte nell’immaginazione di quelle donne che hanno sofferto in silenzio l’umiliazione della violenza, sono sicuro che nei loro sogni più reconditi hanno afferrato un martello o un bastone o quello che avevano a disposizione per farsi quella giustizia sommaria che il tribunale aveva loro negato.

William Mastrosimone