traduzione Fausto Paravidino e Alessandra Serra con Giuseppe Battiston, Fausto Paravidino, Ariella Reggio e con Beppe Chierici, Valentina Cenni, Paolo Zuccari scene e disegno luci Laura Benzi costumi Sandra Cardini regia Fausto Paravidino

Mi chiamo Fausto Paravidino, faccio l’attore, scrivo commedie e ogni tanto ne dirigo. Un paio d’anni fa ho girato un film che si intitola Texas, ho scritto per la radio. Di tutto un pò. Comunque ho cominciato facendo l’attore. Il primo grande incontro che ho fatto dopo Shakespeare è stato con Pinter, io avevo quindici anni, lui era lontano dal Nobel, non sapevo chi era. La prima cosa che ho letto è stata Il Compleanno. Ho percepito a orecchio la sua rivoluzione. Per la prima volta ho riconosciuto in una scrittura teatrale un parlato reale. Ho recitato in Un Leggero Malessere, ne Il Bicchiere della Staffa e ne Il Compleanno. Ho studiato il monologo di Aston da Il Guardiano, con quello ho fatto un provino in una scuola di recitazione. Ho cominciato a scrivere per il teatro copiando da Pinter. Continuo a scrivere per il teatro e continuo a copiare da Pinter. L’ho conosciuto a Londra nel 2000. Era il giorno del suo compleanno. Aveva accettato di incontrare un gruppo di scrittori che erano in residenza al Royal Court. Non avevo nessuna domanda da fargli. Sono stato molto contento delle sue risposte alle domande degli altri. Il Compleanno anticipa molta della drammaturgia di Pinter da grande. C’è la minaccia dal mondo esterno. C’è un grande villain. C’è il mistero nel/del quotidiano. C’è la politica: la maggioranza silenziosa e la dittatura della democrazia. I testi di Pinter, e questo non fa eccezione, sono campi minati di misteri. Il lavoro da fare è lasciarli tali senza farsene accorgere. Non ho nessun piano geniale per affrontare questo testo. Credo che cercherò di fare come fa Pinter quando scrive. Partire dalla prima scena e piano piano arrivare all’ultima. Poi ricominciare da capo. Fausto Paravidino

produzione Stabile di Firenze