A volte il modo migliore di esplorare qualcosa è quello di perdersi. Che siano i vicoli di una città a noi sconosciuta, che sia il vortice di pagine di un libro che apriamo o riscopriamo su uno scaffale dopo tanti anni, o che sia la serie di suggestioni che il teatro ci sottopone riguardo un argomento. Mappe nasce proprio con questo spirito: perdersi per esplorare.

La Grecia sembrava il luogo (non solo geografico) adatto per cominciare questa esperienza, vista anche la complessità della sua storia e del suo presente. Un luogo esotico e familiare insieme, che (volente o nolente, per merito o per tracotanza) è protagonista del circo mediatico che ci bombarda. Il Teatro Due affronta nel Focus Grecia le radici e le ragioni di un processo storico che riguarda anche noi, con due spettacoli (di cui uno prodotto in Grecia) che vanno dritti alla storia personale e sociale del Novecento greco. Un mondo, questo, ricco di sfumature e di angoli nascosti. Per questo motivo la “mappa” che abbiamo disegnato è un focus che allarga il campo visivo, e allo stesso tempo lo rende più nitido. Non è una mappa dei luoghi, ma piuttosto una rete di connessioni e sinapsi, in cui ogni significato ne svela un altro, ogni convinzione rivela il suo contrario. Ogni teatro rivela una realtà. Abbiamo cercato di collegare più realtà possibili fra loro, anche arrivando dove non sapevamo. Sempre attraverso il teatro.

E siccome il teatro vive di parole, è dalle parole che siamo partiti per il nostro viaggio. Stabilendo contatti, tirando fili, puntando frecce tra le parole. Abbiamo creato un network all’interno del quale navigare e aprire finestre, il tutto senza l’aiuto di computer o supporti digitali. I contenuti, la parola scritta, le fotografie, le storie e la Storia sono stati gli strumenti che abbiamo usato per sviscerare questa materia così insidiosa e affascinante.

Mito, Teatro, Memoria, Trucco, OXI. Cinque parole che si intrecciano tra di loro e che si negano, si accoppiano, sicuramente si moltiplicano moltiplicando i sensi. Eventi lontani si rivelano paralleli, visioni del mondo odierno trovano riscontro non solo nel teatro antico ma anche nella vita quotidiana novecentesca. Grecia nella Grecia e Grecia nel mondo. Forse mondo nella Grecia.

Ed ecco che Mappe si è rivelato per quello che è e che voleva essere: uno spazio che serve per non essere istituzionali, per non dettare una direzione precisa ma per esplorarne molte. Anche perché pretendere di esplorarle tutte sarebbe non solo irrealistico, ma limitativo. E invece allargarsi in tutte le direzioni è più strano, più trasversale, più divertente. E la rete ha le maglie larghe, elastiche, in modo che ognuno possa avere il suo punto di vista e la sua opinione, la sua inclinazione insomma.

Abbiamo creato un posto in cui orientarsi e perdersi, documentarsi ma anche osare nuovi collegamenti, nuovi ponti. Ogni ponte è una sfida, no?

Abbiamo cercato di incuriosirvi. Speriamo di esserci riusciti. E vi aspettiamo.

Prossima mappa? Carlo Goldoni.

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