Già directeur d'études presso l'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, di cui è stato a lungo Presidente, Marc Augé è uno dei più affermati antropologi contemporanei. Ha contribuito allo sviluppo delle discipline africanistiche svolgendo ricerche sui sistemi di potere, sulle religioni tradizionali e sul profetismo. A partire dagli anni Ottanta ha elaborato un'antropologia della pluralità dei mondi contemporanei attenta alla dimensione rituale del quotidiano e della modernità. In questa prospettiva è venuto elaborando nuovi modi di intendere le relazioni tra dimensione spaziale e appartenenza ai luoghi. Più di recente si è occupato dei modi di produzione della memoria culturale e dell'assottigliarsi dell'orizzonte del passato nella società contemporanea. Tra le sue opere: Non luoghi. Introduzione a un'antropologia della surmodernità (Milano 1993); La guerra dei sogni. Esercizi di etno-fiction (Milano 1998); Genio del paganesimo (Torino 2002); Il dio oggetto (Roma 2002); Poteri di vita, poteri di morte (Milano 2003); Rovine e macerie. Il senso del tempo (Torino 2004); Perché viviamo (Roma 2004).