LITTORAL

di Wajdi Mouawad
traduzione di Giulia Pizzimenti

con Davide Gagliardini, Silvia Lamboglia, Luca Nucera, Gian Marco Pellecchia, Giulia Pizzimenti, Massimililano Sbarsi, Emanuele Vezzoli


scene
Mario Fontanini

luci Luca Bronzo

assistente alla regia Mattia De Luca

regia Vincenzo Picone
produzione Fondazione Teatro Due

Immagine di locandina di Elena Guidolin

Spazio Bignardi
4, 11, 12 novembre 2017 ore 20.30
5, 12 novembre 2017 ore 16.00

Littoral (1997), insieme a Incendies e Forêt forma la trilogia Le sang des promesses che ha come centro nevralgico il tema dell’Eredità. Wilfrid, giovane protagonista di un viaggio di ricerca e di formazione, si ritrova inaspettatamente, nel mezzo della sua giovinezza, di fronte ad un compito inaspettato: seppellire il corpo del padre, un padre che non ha mai conosciuto. Inizia da qui un percorso ironico, grottesco e a volte surreale in cui Wilfrid si muove nei meandri della sua memoria accompagnato da un fantomatico cavaliere – memoria della sua infanzia perduta – da una troupe cinematografica, che continuamente interrompe la sua ricerca cercando di fissare i suoi ricordi in un montaggio filmico, e dallo stesso padre ormai defunto che, come il fantasma di Amleto, lo accompagna verso il luogo della sepoltura, la terra natia dei suoi avi. Qui, in un luogo abbandonato e distrutto dalla guerra Wilfrid incontra altri ragazzi come lui, altri giovani che hanno perso il Padre e che per diventare gli uomini di domani devono fare i conti col proprio passato.

Attorno al protagonista di Littoral ruotano tre personaggi fondamentali della letteratura teatrale occidentale: Edipo, Amleto, e Il principe Myskin de L’Idiota. Tutti personaggi giovani che portano sulle spalle, più o meno consapevolmente, il peso dell’Eredità. Il loro rapporto col Padre sostanzia tutta la loro ricerca e determina le loro azioni.

Il testo di Wajdi Mouawad, autore libanese di nascita e canadese di formazione, offre una grande possibilità di riflessione su uno dei temi fondanti di ogni società, ovvero il rapporto tra Tradizione e Innovazione, tra Padri e Figli, tra Passato e Futuro; per questo simbolicamente il Padre rappresenta la responsabilità dello stare nel mondo, la linea guida, la direzione da intraprendere. Ma quale è oggi questa direzione? Che mondo ci hanno consegnato i nostri Padri? Quali sono le nostre responsabilità rispetto al domani?

Da queste riflessioni è scaturita la necessità di lavorare con un gruppo di attori molto giovani che giocassero tutto il testo dividendosi di volta in volta il percorso di Wilfrid, come se il suo processo di ricerca e di cambiamento fosse quello di tutta una generazione. Attorno a questi aleggia la presenza di un unico Padre, defunto, in cerca di essere perdonato e di una degna sepoltura.

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