Considerato uno dei più grandi autori della commedia francese, genio teatrale dell’intreccio, dell’equivoco, del travestimento, degli scambi di persona, Georges Feydeau ha composto oltre 50 testi, fra commedie e vaudeville. Fondazione Teatro Due propone una piccola soirée Feydeau imperniata sul breve atto unico, composto tra il 1884 e il 1885 (quando l’autore aveva 22 anni) L’uomo di Paglia; quasi in forma di preludio al ritmo da operetta offenbachiana creato dall’autore, tre monologhi, Agli antipodi, Patta all’aria e Un signore che non ama i monologhi, composti fra il 1881 e il 1883, avvieranno il clima rocambolesco e parossistico dell’atto unico.

Henry Gidel – autore di una biografia su Feydeau – sostiene che questo testo, mai pubblicato, costituisca un’anticipazione del Teatro dell’Assurdo, ragione stilistica che all’epoca ne ha inibito la rappresentazione sulle scene francesi.

Due uomini, che non si conoscono, arrivano in una casa per domandare la mano della proprietaria. La cittadina Marie, nubile, si candidata come presidente del suo partito politico e per farlo deve trovare un marito che occupi ufficialmente il suo posto e che lei possa manipolare da dietro le quinte: un “uomo di paglia”, un prestanome. All’annuncio che Marie ha fatto pubblicare sul giornale per ricevere aspiranti mariti, risponderanno Farlane e Salmèque, che si presenteranno contemporaneamente all’appuntamento credendo reciprocamente che Marie sia l’altro, nonostante l’apparenza mascolina, convinti entrambi che la donna sia così tremendamente brutta da sembrare un uomo.

Con sguardo spietato, che non lascia concessioni alla borghesia della sua epoca, Feydeau compone un meccanismo drammaturgico perfettamente congeniato, ritmato e divertente che, fra giochi di parole e conti con cifre che sballano, riesce a rendere plausibile una storia inverosimile.

L’UOMO DI PAGLIA
di Georges Feydeau
con Paola De Crescenzo, Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi, Nanni Tormen, Emanuele Vezzoli, direzione Walter Le Moli, produzione Fondazione Teatro Due