Moni Ovadia nasce a Plovdiv in Bulgaria nel 1946, da una famiglia ebraico-sefardita. Dopo gli studi universitari e una laurea in scienze politiche, ha dato avvio alla sua carriera d'artista come ricercatore, cantante e interprete di musica etnica e popolare di vari paesi. Nel 1984 comincia il suo percorso di avvicinamento al teatro, prima in collaborazione con artisti della scena internazionale, come Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Franco Parenti, e poi proponendo se stesso come ideatore, regista, attore e capocomico di un "teatro musicale" assolutamente peculiare, in cui le precedenti esperienze si innestano alla sua vena di straordinario intrattenitore, oratore e umorista. Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria è la tradizione composita e sfaccettata, il "vagabondaggio culturale e reale" proprio del popolo ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante.

Nel luglio '95 gli viene conferito dal sindaco di Firenze il "Sigillo per la pace". Per il teatro invece ottiene il “Premio Speciale UBU” 1996 per la sperimentazioni su teatro e musica e nel 2008, il “Premio Franco Enriquez” per l'impegno civile, il "Premio Govi" dalla città di Genova, nel 2009 dal Presidente della Repubblica Italiana il "Premio De Sica" per il teatro e nel 2010 il prestigioso “Premio Musatti” dalla Società Psicoanalitica Italiana. Fra gli altri riconoscimenti, nel 2000 ha ricevuto il “Premio Amelia”, nel 2002 il “Premio Palmi” e nel 2003 il “Premio Govi”; nel 2009 il "Premio Internazionale Golfo del Tigullio per lo spettacolo". Nell'autunno del 2005 gli è stata conferita la laurea honoris causa in Lettere-Filosofia dall'Università di Pavia, e nel 2007 in Scienza della Comunicazione dall'Università per Stranieri di Siena.

E’ stato Direttore Artistico del prestigioso Mittelfest di Cividale del Friuli. E’ anche noto per il suo costante impegno politico e civile; i suoi contributi in questo campo vengono pubblicati su riviste e quotidiani nazionali come il Corriere della Sera, L'Unità, il Secolo

XIX, La Stampa e il Mattino.

Moni Ovadia, oggi è considerato uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura ed artisti della scena italiana. Il suo teatro musicale, ispirato alla cultura yiddish che ha contribuito a fare conoscere e di cui ha dato una lettura contemporanea, è unico nel suo genere, in Italia ed in Europa.