Antonín Dvorák è considerato uno dei più grandi compositori dell’Est europeo: autore di splendide Sinfonie, poemi sinfonici e Musica Sacra, la sua opera più celebre è la Sinfonia n. 9 “Dal nuovo mondo”. Con Progetto Dvořák il Trio di Parma conduce il pubblico alla scoperta della musica dell’ecclettico compositore boemo attraverso l’esecuzione integrale dei suoi Trii con pianoforte.

Ceco, classe 1841, Dvořàk trascorse la maggior parte della vita a Praga: la sua musica è caratterizzata dalla tradizione del canto popolare boemo. Sia nell’opera 26, composizione giovanile, che nell’opera 65, entrambe in programma per la serata, si riconoscono le influenze dei classici del passato, ma anche quelle degli innovatori del presente (Beethoven, Schubert e Mozart da un lato e il binomio Wagner – Liszt), con lo sguardo sempre rivolto all’amico Johannes Brahms.

Nato nel 1990 al Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, il Trio di Parma è considerato fra i migliori complessi cameristici italiani. Ha ottenuto molti riconoscimenti prestigiosi, primo fra tutti il “Premio Abbiati” dell’Associazione Nazionale della Critica Musicale quale miglior complesso cameristico, nel 1994. L’ensemble svolge un’intensa attività concertistica in Italia  (Accademia di S. Cecilia di Roma, Società del Quartetto di Milano, Amici della Musica di Firenze, Gran Teatro La Fenice di Venezia, Unione Musicale di Torino, GOG di Genova, Amici della Musica di Palermo, Accademia Filarmonica Romana) e all’estero: si è esibito nei teatri più famosi del mondo, dalla Filarmonica di Berlino alla Wigmore Hall di Londra, dalla Konzerthaus di Vienna al Lincoln Center di New York, collaborando con musicisti del calibro di Vladimir Delman, Carl Melles, Pavel Vernikov, Bruno Giuranna, Cecilia Gasdia. Il Trio di Parma ha inciso le opere integrali di Brahms, Beethoven, Ravel, Shostakovich, Liszt, Schumann e Ildebrando Pizzetti. Insegna regolarmente ai Conservatori di Modena e Gallarate, nonché al Mozarteum di Salisburgo, e tiene corsi alla Scuola Superiore Internazionale “Trio di Trieste” di Duino e alla Scuola di Musica di Fiesole.

Ivan Rabaglia suona un Giovanni Battista Guadagnini costruito a Piacenza nel 1744 ed Enrico Bronzi un Vincenzo Panormo costruito a Londra nel 1775.