TRISTE, SOLITARIO Y FINAL TITOLO PROVVISORIO

di e con Roberto Abbati e Gigi Dall’Aglio

produzione
Fondazione Teatro Due

Spazio Minimo

dal 26 al 29 gennaio 2016 ore 21.00
30 gennaio 2016 ore 19.30
31 gennaio 2016 ore 21.00
Dal 2 al 10 febbraio 2016 ore 21.00
7 febbraio 2016 ore 16.00

I maiali, secondo Freud, non possono sognare altro che ghiande.
Gli aborigeni Australiani, per conoscere l’origine del mondo, fanno tutti lo stesso identico Big Dream.
Gli attori quando sono nel pieno del loro lavoro…
…e dopo tanti anni di Teatro diventa difficile tirare le somme della  Vita quando le  parole, i  pensieri, i sentimenti,  gli  stessi sogni sono tutti debitori a Sogni fatti da altri e, per l’uso forsennato che ne è stato fatto, ti occupano la memoria lasciando solo piccoli spazi da utilizzare alla disperata ricostruzione di una identità.
Con ostinato spirito ludico una vecchia coppia di comici naviga  a vista verso quel luogo inesplorato da cui nessuno ha mai fatto ritorno, serpeggiando tra gli scogli dell’ infinito arcipelago di versii drammatici sparsi nell’oceano del Teatro, con la speranza di trovare un fragile percorso che restituisca un senso anche alle nostre care miserie e debolezze umane.

Trailer

I due comici X e Y si incontrano in un sogno, in uno degli incubi più frequenti per gli attori, cioè quello di non ricordarsi la parte, e lì cominciano a raccontare la crisi che stanno attraversando. Sono entrambi invecchiati e le differenze che li hanno contraddistinti segnando il loro successo si sono ormai smussate: il magro è un po’ ingrassato, il grasso dimagrito, gli ingaggi scarseggiano e la confusione fra finzione e realtà si fa palpabile.

Tutti i problemi del mestiere dell’attore, anche i più bassi, vengono a galla: dal bisogno di essere gratificati alla paura del fallimento, dalla smania di successo all’angosciosa attesa dello squillo del telefono per un nuovo ingaggio. Così, seguendo l’andamento disordinato e irrazionale dei sogni, di momento in momento, giungono a una riflessione sulla vita e la morte, dando forma a un onirico e ironico discorso sull’attore e sul teatro.
Se il teatro è un luogo in cui il tempo e lo spazio hanno una valenza particolare, chi vi ha trascorso tutta la vita, dove ha vissuto in realtà? X e Y se lo domandano, e si rispondono ispirandosi alla sola lingua che conoscono, quella che si è cibata della letteratura teatrale che hanno frequentato e vissuto, e così ripercorrono in una dimensione inconscia e comica Plauto, Pinter, Pasolini, Pirandello, Flaubert, Shakespeare, Euripide, Büchner, Mayorga, Allen, Bergmann, Beckett, Verdi…
Gli attori non possono fare altro che giocare, e farlo fino alla fine, fino alla morte. E come si fa a morire? Ancora una volta è il teatro a rispondere, attraverso le parole di Pasolini: “uno fa aaah aaah, poi all’improvviso non riesce più a fare aaah aaaah”

Roberto Abbati e Gigi Dall’Aglio raccontano lo spettacolo