di Václav Havel traduzione Gianlorenzo Pacini con Roberto Abbati e Pietro Bontempo scene e regia Pietro Bontempo

Qual è il volto del Potere? E come muoversi di fronte alle sue assurde sopraffazioni e violenze? Nell’atto unico Udienza, scritto nel 1975 – quando i carri armati avevano da tempo schiacciato il sogno della Primavera di Praga – Václav Havel ci presenta un colloquio al tempo stesso realissimo e grottesco: perseguitato per le sue idee, e di conseguenza costretto a guadagnarsi da vivere come scaricatore di barili in uno squallido birrificio, un drammaturgo è ricevuto dal «capo» alcolizzato da cui dipende tutto il suo destino. Il grande scrittore ceco, radiato dall’Associazione degli scrittori cecoslovacchi e messo a tacere come tutti gli intellettuali sostenitori del nuovo corso dubcekiano andando così a nutrire le fila degli ex-operatori culturali costretti, da un giorno all’altro, a diventare lavoratori manuali, visse personalmente le frustrazioni e le contraddizioni di un mondo diviso fra oppositori di un regime totalitario e repressivo e persone consapevolmente o inconsapevolmente consenzienti. In questa «udienza» dai riverberi ora sinistri, ora superbamente comici, Havel si dimostra uno spietato analista dei meccanismi che portano alla repressione delle libertà individuali, che trasformano gli uomini in delatori, vittime e carnefici

Produzione Fondazione Teatro Due Dal 18 al 23 novembre e dal 9 al 14 dicembre 2008 ore 21.00 domenica 23 novembre e domenica 14 dicembre 2008 ore 16.30