drammaturgia Malte Ubenauf con Marc Bodnar Olivia Grigolli Rosemary Hardy (cantante) Sasha Rau Graham F. Valentine scene Anne Viebrock Frieda Schneider costumi Sara Shittek luci Dierk Breimeier musiche Bendix Dethleffsen ideazione e regia Christoph Marthaler Produzione Kunsten FESTIVAL des Arts / Bruxelles In coproduzione con Fondazione Teatro Due, Teatro Festival Parma, KVS (Brussels), Hebbel am Ufer (Berlin), Théâtre National de Chaillot (Paris), Festival de Otoño (Madrid), Le duo Dijon, Le-Maillon (Strasbourg), Grand Théâtre de Luxembourg, Fudaçao Calouste Gulbenkian – State of the World (Lisbon) con il sostegno di Kulturstiftung des Bundes (Berlin)

Lo spettacolo è prodotto da Teatro Festival e Teatri di cinque paesi europei e debutterà nel maggio del 2006. E’ inoltre prevista una lunga tournée nei principali teatri del continente. Concepito come una variante della Poppea di Monteverdi e Busenello nella forma aperta caratteristica dell’opera barocca, con la regia di Marthaler – uno dei più prestigiosi registi europei – la rinuncia di un’orchestra che illumina il luogo del dramma, lo spettacolo diviene sinfonia di un “basso continuo” portato all’estremo. Con la creazione di WINCH ONLY per il KustenFESTIVALdesArts 2006 di Bruxelles, il regista svizzero Chritoph Marthaler aggiunge una nuova ed originale pagina alle sue produzioni di teatro musicale e di parola. Figura di punta del teatro europeo, Christoph Marthaler è uno specialista dei “segreti”; quei segreti che, taciuti per pudore, traspaiono dai comportamenti strani o ansiosi, che affettano le voci, incastrano i corpi e molestano gli individui. Marthaler è il regista dei silenzi, eminentemente coreografico e musicale. In WINCH ONLY esplora le complesse e, più o meno intense, relazioni d’amore all’interno del nucleo familiare. Il regista, ispirato dalle numerose ricerche che ha condotto su Bruxelles e la sua popolazione, ha voluto situare l’azione nel cuore di questa città, da lui profondamente amata: è nel quadro opulento di un salone belga, in occasione di una riunione familiare che si incontrano i suoi personaggi i quali, pur essendo parenti, adottano un’attitudine curiosamente scettica l’uno nei confronti degli altri. Nelle vicinanze del palazzo di giustizia di Bruxelles, evocato dalla scenografia di Anna Viebrock, si cominciano ad indovinare le facce nascoste della storia familiare comune. Ogni membro della famiglia sembra oscuramente incatenato alla sorte degli altri e autore di infamie trasformate in segreti di famiglia: fra scale nascoste e porte segrete i suoi personaggi, attraverso la voce, il canto e i corpi, mettono in atto eloquenti ed inquietanti comportamenti. Una prigione mentale…un vero dedalo a tinte fiamminghe. Tutto è impercettibilmente permeato da una pesante atmosfera che, caricata da velleità di vendetta e di potere, giunge al culmine nel momento in cui i convenuti alla riunione intonano bruscamente canti tratti da L’Incoronazione di Poppea di Monteverdi, momento in cui il ritratto di una famiglia contemporanea minaccia di scivolare tragicamente nella sfera sanguinaria dell’Antichità. Christoph Marthaler, di origine svizzera, classe 1951, è oggi considerato uno dei registi più poeticamente liberi e inventivi, a cavallo tra le arti. Musicista e allievo di Lecoq a Parigi, lavora a partire dagli anni ’70 con i maggiori teatri dell’area germanica, dapprima come autore di musiche di scena, poi come regista. Ottiene il suo primo grande successo nel 1993 con Uccidi l’europeo! Uccidilo! Fallo fuori! Presentato alla Volksbühne di Berlino. I suoi lavori nascono da un’ attenta osservazione della realtà, la cui rilettura critica impietosamente ne fa emergere i lati grotteschi e sgradevoli. È anche regista di opere liriche e del mondo della lirica ha dato una sua personale lettura satirica e in The unanswered question (1998) in cui si avvale del direttore d’orchestra Jurg Hennenberg e della coreografa Pina Bausch. Ora zero o l’arte di servire (1995), presentato nel corso della celebrazione del cinquantenario della fine della seconda guerra mondiale, è il suo primo spettacolo andato in scena in Italia: nel 1998, al Festival Teatrale d’Autunno dell’Eti, a Firenze. Nello stesso anno ha ricevuto a Taormina il premio Europa per le Nuove Realtà Teatrali. Fino al 2003 è stato direttore della Schauspielhaus di Zurigo.