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di Flavia MastrellaAntonio Rezza

con Antonio Rezza

e con Ivan Bellavista

habitat Flavia Mastrella
(mai) scritto da Antonio Rezza
assistente alla creazione Massimo Camilli

 

produzione REZZAMASTRELLA, Fondazione TPE, TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello

Spazio Grande

26 gennaio 2019, ore 20.30
27 gennaio 2019, ore 16.00

In un paese allo sbando un Uomo è affascinato dallo spazio che diventa numero.
La particella catastale dell’ingegno porta l’essere animato a fondersi con la civiltà numerica al declino. Una donna bianca, vestita di rete e di illusione, rimpiange il tempo degli inizi, quando l’amore è solo affanno e poco ancora.
Il non senso civico sfugge a chi governa come bestie questo ammasso di carne alla malora.
Si vota con la gola gonfia delle urla di chi ha votato prima, ci si lascia sovrastare dall’istituzione che detta convenzione e cancella dignità. Il sollevatore di pesi solleva se stesso e la famiglia organizzata che sputa fiato su ogni collo alla deriva. Intanto la cultura si finanzia con i soldi del padrone: il servilismo non ha dote. Seduti nell’alto dei cieli ad aspettare il Dio mozzo che ci ha fatto a pezzi. E finalmente i numeri a rendere lo spazio fallace, in balia della cifra che lo schiaccia. Costretto a ragionare non per logica ma per sottrazione, l’uomo è improvvisamente migliore: sotto di lui non c’è la terra che lo seppellirà ma la tabella di uno spazio mai così confuso.

Che poi si ride è un problema legato alla mercificazione della pelle macellata.
In questo gioco macabro e perverso si affaccia la fiaba allucinata: altro che felici e contenti, qui la nevrosi insegue il capriolo: uno che scappa e l’altro che corre con due gambe che non ne fanno una.
Fossimo zoppi faremmo più paura.

Di recente insigniti del Leone d’oro alla carriera per il Teatro 2018 alla Biennale di Venezia, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, binomio artistico inimitabile nel panorama teatrale contemporaneo, presentano uno dei loro storici spettacoli. Un lavoro debordante, ma difficilmente descrivibile, come tutti i folli spettacoli di RezzaMastrella, senza trama lineare, con azioni e quadri in debordante sequenza, in cui, irruento e adrenalinico si muove il pazzesco Rezza. Pantagruelico nel suo delirio cabalistico ben organizzato, affronta un tema a lui caro: l’uomo e la fatica di vivere. In questo caso sconfitto, tormentato, strepitante, senza dignità: “Lo spazio diventa numero, per chi si vuole perdere, per chi rinuncia al filo del discorso che è lo stesso che ti impicca”. Proibito capire, negli spettacoli della premiata ditta RezzaMastrella, inutile cercare significati razionali e codificabili, ognuno legge ciò che vuole.

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