Concerti, concerti, concerti. Spesso i parmigiani (me compresa) piangono miseria a riguardo; niente di nuovo, poco di bello, soliti gruppi sentiti e risentiti e assenza (quasi)totale di artisti internazionali. E qui, senza troppi preamboli, mi sento di rispondere solo così: Julia Kent, Fondazione Teatro Due, 17 novembre 2012 ore 21.00.

Chi sia, così di primo acchito, forse non tutti lo sanno, ma basta dare un paio di cenni biografici per offrire un aiuto alla memoria ma soprattutto un input alle dita e cercare le sue melodie sul web. Julia Kent è una violoncellista canadese, che però da anni vive a New York e collabora con i più eclettici musicisti di fama mondiale, primo tra tutti Antony and The Johnsons (presente la meravigliosa Hope there’s someone?). Julia Kent suona uno strumento classico per antonomasia, ma sconfina un po’, arricchendo il suono scuro, fuggente e profondo del violoncello con i rumori del Canada ma soprattutto della “sua” New York, che però, in realtà, ci rappresenta un po’ tutti, così caotica e traboccante di asfalto e grattacieli dove trovano spazio per incastrarsi anche alberi e insetti. Una dicotomia estremamente contemporanea, che lei traduce in musica, infilando macchie di elettronica in un contesto acustico, fino a battezzare un album (il secondo) con il titolo Green and Gray.

Ma nonostante il suo essere urbana, Julia Kent ci porta via da quel ritmo frenetico e costante a cui siamo sottoposti quotidianamente; sì, il viaggio che ci propone è lento. Lento e suadente, quasi ipnotico. Solo strumento, un lavoro artigianale il suo che, bella e tatuata com’è, si piega, si snoda, si muove sul suo violoncello scuro. Ci fa l’amore? Diciamo così.

Sul palco di Teatro Due porterà pezzi tratti da Green and Grey,(2011) ma anche di Delay (2007), il suo primo album solista, e di Last day in July (2010), una dedica a Vancouver. Ma non solo. Parma infatti sarà il primo palcoscenico sul quale presenterà alcuni brani tratti dal suo nuovo album, che uscirà a febbraio 2013, con The Leaf, etichetta indie inglese specializzata in musica strumentale e elettronica.

 

Ecco un pentalogo di “to do” per arrivare smaniosi e preparati al 17 novembre:

1-    cliccate qui e ascoltate;

2-    visitate il sito www.juliakent.com per avere una visione completa su di lei, ascoltare playlist, acquistare online i suoi album;

3-    guardate “This must be the place” di Sorrentino, oltre che essere un film straordinario, Julia Kent fa parte della colonna sonora con il brano Gardermoen;

4-    seguitela su twitter (@juliakent)… e scoprite che le piace avere un contatto diretto con i suoi fans;

5-    venite a Teatro Due. Possibilmente predisposti all'innamoramento.

 

F.