Teatro Elfo Puccini, Milano
Sala Fassbinder
dal 5 al 17 giugno, ore 21
5 e 6 giugno, ore 21.00
Woyzeck – ricavato dal vuoto
nuova traduzione di Alessandro Berti
ideazione, scrittura fisica e messa in scena di Michela Lucenti
con Maurizio Camilli, Andrea Capaldi, Andrea Coppone, Francesco Gabrielli, Raffaele Gangale, Filippo Gessi, Michela Lucenti, Carlo Massari, Gianluca Pezzino, Emanuela Serra
musiche originali Mauro Montalbetti
luci Stefano Mazzanti
dal 7 al 10 giugno, ore 21.00
Il Sacro della primavera
da La Sagra della primavera di Igor Stravinskij
ideazione e coreografia di Michela Lucenti in collaborazione con Balletto Civile
incursioni sonore Maurizio Camilli
con Andrea Capaldi, Ambra Chiarello, Andrea Coppone, Massimiliano Frascà, Francesco Gabrielli, Sara Ippolito, Francesca Lombardo, Carlo Massari, Gianluca Pezzino, Livia Porzio,
Emanuela Serra, Giulia Spattini, Chiara Taviani, Teresa Timpano
dal 12 al 14 giugno, ore 21.00
Col sole in fronte
ideazione, drammaturgia e scene Maurizio Camilli
scrittura fisica e messa in scena Michela Lucenti
con Maurizio Camilli e Ambra Chiarello
disegno luci Stefano Mazzanti
tecnicismi Francesco Traverso
in collaborazione con CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e con il sostegno di OperaEstate Festival Veneto / Vortice – Teatro Fondamenta Nuove / Centro Culturale Dialma Ruggiero (La Spezia)
Spettacolo vincitore del Premio della Critica ANCT 2010
dal 15 al 17 giugno, ore 21.00
L’amore segreto di Ofelia
di Steven Berkoff
ideazione scrittura fisica e messa in scena Michela Lucenti e Maurizio Camilli
in scena Michela Lucenti e Maurizio Camilli
disegno luci Pasquale Mari
scene Alberto Favretto
in collaborazione con Pierfrancesco Pisani
Corpo Feroce. Così Michela Lucenti e il suo Balletto Civile hanno intitolato questo quartetto che pone al centro il corpo e la drammaturgia fisica. Creata da Michela Lucenti nel 2003 con lo scopo di approfondire l’idea di un teatro totale in cui danza e teatro si integrino con il canto, la compagnia Balletto Civile, al suo terzo anno di residenza artistica a Fondazione Teatro Due a Parma, crea spettacoli con un nuovo stile di “movimento narrativo”. Partendo da una riflessione sul corpo inteso come luogo sacro, a cui viene affidata tutta la responsabilità di raccontare, di tenere in vita il senso della ricerca artistica, l’ensemble di teatro fisico si propone di creare un immaginario “altro”, a partire dal corpo e dal vuoto, in cui attori e danzatori sono creatori ed interpreti.
La collaborazione fra Fondazione Teatro Due e Balletto Civile è sfociata nella realizzazione del progetto “Corpo a Corpo”, un percorso triennale pensato per unire formazione e ricerca, con la finalità di creare un ensemble di teatro fisico, formazione attuale della compagnia. Un “cantiere intensivo” basato sul confronto tra artisti provenienti da esperienze e modalità diverse, per rielaborare i concetti di arte, tecnica e sapere secondo le esigenze della contemporaneità e del multilinguismo odierni.
Woyzeck – ricavato dal vuoto e Il sacro della primavera sono i primi due lavori scaturiti da questi intendimenti. Il lavoro si è poi sviluppato ulteriormente nella creazione di Non si uccidono così anche i cavalli? e proseguirà nella prossima stagione.
In Woyzeck–ricavato dal vuoto il “classico” di Buchner diviene sui corpi dei performer un organismo brulicante di situazioni, una scena-processo in continuo movimento. Il testo, nella nuova traduzione di Alessandro Berti, frutto anche dell’elaborazione durante le prove, ha fornito la materia per costruire un dramma a stazioni, una via crucis dove le parole visionarie e poetiche, agguantano i corpi, gli scivolano sopra, li penetrano, li scavano, li indagano, li spogliano.
Col sole in fronte è una drammaturgia originale su partitura fisica in bilico tra realismo e astrazione. Il giovane, simpatico e violento rampollo di una famiglia che domina l’impero dell’alluminio, conduce lo spettatore nei meandri dei suoi deliri fatti di ricordi del passato, leggende popolari e sogni di gloria. Aggressività, superficialità e insoddisfazione, ilarità e oscure pulsioni si mescolano in uno spettacolo disarmante e ironico.
Il Sacro della primavera abbraccia la visione originaria di Stravinskij – un rituale in cui un cerchio di anziani assisteva alla danza di una vergine fino alla sua morte – e ne fa una metafora del nostro tempo, di questa generazione che attende obbligata allo stallo, osservata, spiata, pesata, vergine perché impossibilitata a fare da sola. E’ un lavoro di gruppo, ma nella grande corsa si è perdutamente soli. Il corpo si sbilancia, cade nel desiderio di abbracciare tutto lo spazio “digeribile”. Ci si sposta, ci si incastra per rimanere in piedi, aggrappati gli uni agli altri, ci si aggroviglia, si cammina sugli altri, ma non è sopraffazione, è sostegno, urgenza, compassione. Stravinskij mescolato al resto dei suoni del mondo. Alla grande cacofonia. Un dj set con irriverenti incursioni, per dissacrare la Sagra e reinventare un nuovo Sacro.
L’amore Segreto di Ofelia di Berkoff ricostruisce, con una danza di dolente dolcezza fatta di parole e corpi, la storia d’amore tra Ofelia e Amleto in un dramma epistolare. 39 lettere, brevi monologhi che, come in un inesorabile conto alla rovescia, esplorano i meandri della relazione fra i due personaggi, con un linguaggio carnale che intreccia immagini di desiderio sessuale e premonizioni della futura tragedia. Le parole si fanno corporee e l’uso dei corpi diviene furioso. In un susseguirsi di immagini poetiche, voci e corpi diventano tramiti e destinatari inesorabili di amore e morte.