Banchieri, soubrettes e starlettes, nobili squattrinati, vagabondi, bugiardi impenitenti, farabutti con parvenze distinte, funzionari, traffichini, distruttori seriali dell’ambiente, creduloni, indifferenti, menefreghisti, criminali tout-court, adulteri e adultere – jamais pour la passion, toujours pour l’argent -, ma anche vecchie pazze, ingenui innamorati, e petrolio, soldi, titoli, azioni… Ecco i protagonisti di questa pièce, tutti alacremente impegnati a nuotare in una marea nauseabonda fatta di favori, silenzi, omissioni, piccoli scandali, grandi crimini, sotterfugi, violenze fisiche e morali. Così fan tutti è una creazione su alcuni esemplari di animali tipici delle società democratiche: in scena agisce un bestiario umano da sempre presente nella Storia e in qualche modo fisiologicamente necessario al “corretto” funzionamento delle società stesse. Cosa succederebbe se questa razza si estinguesse, se questi esemplari sparissero? Cosa accadrebbe se non si riuscissero più a innescare i torbidi meccanismi di potere, politici, finanziari, corruttivi tipici di queste creature? Sarebbe certamente una perdita per il progresso e per l’umanità! Per convincersi della necessità della corruzione nel singolo e nella comunità, si è trovato conforto anche negli scritti e nel pensiero dei più illustri studiosi della materia, quali Dickens, Picabia, Becque, Molnár.