Prende il via domani pomeriggio, venerdì 13 dicembre alle ore 17.00 un’importante programma di appuntamenti musicali dedicati a Luciano Berio a 10 anni dalla sua scomparsa. Di seguito riportiamo un testo di Giordano Montecchi e il programma completo che culminerà sabato 14 dicembre alle ore 21.00 in un concerto gratuito a Teatro Due diretto da Danilo Grassi con il Gruppo Musica Contemporanea del Conservatorio Arrigo Boito di Parma.
“Perché un Omaggio a Berio? Verrebbe da presentare un progetto come questo nei termini di una “sfida”. Ma sarebbe un luogo comune. Perché per un Conservatorio un progetto del genere rappresenta piuttosto un dovere, e a maggior ragione in un momento così difficile per la musica, e per l’insegnamento musicale in particolare.
Sono ormai trascorsi quindici anni da quando in Italia è stata varata l’AFAM, ossia “l’Alta Formazione Artistica e Musicale”; un’espressione ambiziosa, forse troppo, ma nella quale sono impliciti un obiettivo, un obbligo e anche un’autocritica: raggiungere livelli artistici e interpretativi sempre più elevati, formare nuove generazioni di musicisti che alla competenza tecnica uniscano una matura consapevolezza del loro ruolo di artisti e del contesto nel quale essi si trovano ad operare. Musicisti, dunque, che siano in grado di emanciparsi da una prassi di antica data, figlia di un precedente modello di formazione musicale ormai anacronistico, che proponeva all’esecutore l’aut-aut fra il divenire un concertista di fama internazionale, oppure l’adattarsi a essere l’operatore diligente nei ranghi di una pratica musicale e concertistica troppo spesso vissuta come decorosa routine.
Questo omaggio a Luciano Berio, compositore fra i più grandi del secolo che si è da poco concluso, non è e non vuole essere solo un tributo a dieci anni dalla scomparsa del maestro. Esso è invece un progetto didattico a più mani, accuratamente coordinato e teso a realizzare il dettato dell’”alta formazione”: perseguire cioè un elevato livello sul piano della performance musicale, che sia di pari significato sul piano culturale.
All’origine del progetto c’è la feconda collaborazione fra Danilo Grassi e Pierpaolo Maurizzi, docenti rispettivamente di Strumenti a percussione e di Musica da camera presso il Conservatorio Arrigo Boito di Parma. Entrambi fondatori di due celebri ensemble dediti alla musica attuale e del Novecento storico, Grassi e Maurizzi da anni ormai riversano la loro lunga esperienza in un’attività di insegnamento ricca di risultati di assoluto rilievo.
Dalla loro recente collaborazione, volta a preparare gli studenti per l’esecuzione di Linea, una partitura di Berio per due pianoforti, vibrafono e marimba, è nata l’idea di un omaggio al grande compositore, visto non tanto come dedicatario di una celebrazione, ma assunto come autore di pagine tanto affascinanti, quanto fertili e stimolanti sotto il profilo didattico, e tali da valorizzare le doti di alcuni giovani interpreti di particolare spicco.
Affiancati e guidati da cinque docenti, con l’aggiunta di alcuni neodiplomati e un paio di solisti esterni, una quarantina di studenti dei corsi accademici, al termine di un severo e accurato lavoro preparatorio pienamente inserito nel loro programma di studi, presentano al pubblico alcune delle partiture più significative e più impegnative di Luciano Berio.
Due i concerti, il 13 e 14 dicembre prossimi. Il primo, affidato all’Ensemble da camera del Conservatorio, coordinato e diretto da Piepaolo Maurizzi, oltre a Linea, propone un programma largamente incentrato sulla voce di Dženana Mustafić, una delle interpreti vocali sicuramente più interessanti e versatili recentemente laureate dal Conservatorio di Parma. Si ascolterà il giovane Berio delle 4 Canzoni popolari, quindi O King, il toccante epicedio per Martin Luther King e, infine, i Beatles Songs e i Folk Songs, esempi ammirevoli, e giustamente famosi, di quanto originale e feconda fosse l’ampiezza visuale di Berio, e quanto magistrale il suo multilinguismo.
Il secondo concerto, ospitato negli spazi della Fondazione Teatro Due di Parma, vede all’opera il Gruppo di Musica Contemporanea del Conservatorio diretto da Danilo Grassi, impegnato nell’esecuzione di Différences, Naturale e Laborintus II, un’altra celebre pietra miliare della produzione di Berio, su testo di Edoardo Sanguineti. Si tratta di partiture in cui strumenti e voci si intrecciano a materiali registrati o prodotti elettronicamente e che si avvarranno del prezioso contributo tecnologico e di esperienza di Tempo Reale, il centro di ricerca produzione e didattica musicale di Firenze fondato dallo stesso Berio nel 1987, e presente per l’occasione col suo direttore Francesco Giomi, già docente di musica elettronica al Conservatorio di Parma.
I due concerti fanno idealmente da cornice a una giornata di studi cui partecipano alcuni dei massimi studiosi di Berio. Una giornata che, a sua volta, non vuole essere tanto un dotto simposio di accademici, ma è intesa piuttosto come un seminario a più voci, come occasione di conoscenza e di approfondimento della figura e dell’opera di Berio, in primis per gli studenti, ma anche per un pubblico di musicofili e appassionati.
Prologo ideale di questo intendimento sarà la presentazione al pubblico di C’è musica e musica, la recente pubblicazione, edita da Feltrinelli, che in due dvd e in un volumetto di testi, raccoglie l’ormai leggendaria omonima serie televisiva in cui Berio riversò la sua genuina passione di creatore e divulgatore, la sua convinzione che la musica nuova o insolita non dovesse essere materia riservata a pochi, ma che, fusi e coalizzati fra loro, il compositore e il comunicatore dovessero trovare insieme le chiavi per spalancare le porte alla comprensione e al godimento di tutta la musica.
Per quanto di rilievo, un appuntamento del genere non vuole dunque proporsi come evento “eccezionale”, ma vorrebbe illustrare il paradigma di un nuovo, più avanzato e più impegnativo modello didattico e operativo per l’Alta formazione musicale. C’è qualcosa di sicuramente velleitario, in un momento così critico, additare all’insegnamento musicale pubblico, mentre su di esso si addensano nubi sempre più cupe, una sorta di new Deal. Eppure è questa la sola possibilità per uscire da un’impasse che sembra prolungarsi indefinitamente: moltiplicare l’impegno, realizzare progetti inediti e vincenti sul piano della qualità artistica e musicale. Questa, almeno, è la nostra intenzione. È una strada ripida, ma è l’unica che consente di risalire la china. Ovvero, come avrebbe detto un altro grande compositore, l’unica strada che porta a Roma.”
Giordano Montecchi
OMAGGIO A BERIO
Conservatorio di Musica Arrigo Boito, Parma, 13 e 14 dicembre 2013
Dipartimento di Musica d’insieme
Classe di Strumenti a percussione del prof. Danilo Grassi
Classe di Musica da Camera del prof. Pierpaolo Maurizzi
Classe di Quartetto della prof.ssa Olga Arzilli
In collaborazione con Fondazione Teatro Due, Parma – Tempo Reale, Firenze
Con il patrocinio del Centro Studi Luciano Berio, Firenze
PROGRAMMA
Venerdì 13 Dicembre
Conservatorio, Aula Merulo
ore 17.00
Presentazione di C’è musica e musica (Feltrinelli, 2013).
A cura di Giordano Montecchi.Con la partecipazione di
Angela Ida De Benedictis curatrice della pubblicazione.
Conservatorio, Auditorium del Carmine
ore 20.30
Concerto inaugurale
4 canzoni popolari (1946-47) per voce e pianoforte
O King (1968) per soprano, flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte
Linea (1973) per 2 pianoforti, vibrafono e marimba
pianoforte: Antoanela Isaiu, Iulia Relinda Ratiu
vibrafono: Giorgia Baglivo, marimba: Paolo Nocentini
Beatles Songs (1965-67) per voce e strumenti
Folk Songs (1964) per voce e strumenti
Dženana Mustafić
soprano
Ensemble da Camera del Conservatorio Arrigo Boito
diretto da
Pierpaolo Maurizzi
gli interpreti:
flauto: Jagoda Pietrusiak; oboe: Linda Sarcuni; clarinetto: Weronika Bacher; tromba: Giuseppe Errico; pianoforte: Angelo Antonino Aliberti, Antoanela Isaiu (clavicembalo), Julia Relinda Ratiu; arpa: Darta Tisenkopfa; percussioni: Giorgia Baglivo, Vittorio Licci, Paolo Nocentini; Stanislao Marco Spina; violino: Giulia Chiapponi; viola: Olga Arzilli; violoncello: Silvia Sciolla; contrabbasso: Pierluca Cilli
Sabato 14 Dicembre
Conservatorio, Auditorium del Carmine
ore 10-18
BERIO E….
Giornata di studi.
Coordinamento di Giordano Montecchi
Con il patrocinio del Centro Studi Luciano Berio
ore 10.00 Saluto del Direttore del Conservatorio, M° Roberto Cappello
e introduzione ai lavori
ore 10.30 Berio e…
…il comporre: Marco Uvietta
…il suono: Francesco Giomi
…la memoria: Susanna Pasticci
presiede la sessione: Rossana Dalmonte
ore 15.00 Berio e…
…il teatro: Laura Cosso
…l’audiovisione: Angela Ida De Benedictis
…l’altro: Nicola Scaldaferri
…i compagni di viaggio: Mario Messinis
presiede la sessione: Giampaolo Minardi
Nel corso della giornata allievi dei corsi pre-accademici, preparati dalla prof. Olga Arzilli,, eseguiranno una scelta dei 34 Duetti per due violini.
Sabato 14 Dicembre
Teatro Due, viale Basetti 12/a ore 21.00
Concerto conclusivo
Différences (1958) per cinque strumenti e registrazione radiofonica
Comaci Boschi fl, Luisa Rosso cl, Sofia Marzetti ar,
Klaus Manfrini vla, Michele Ballarini vlc
Naturale (1985) per viola sola, percussione e voce registrata
Klaus Manfrini viola, Lisa Bartolini percussione.
Laborintus II (1965) per voci, strumenti e registrazioni. Testo di Edoardo Sanguineti
Aoi Yonamine, Yue Wu, Giovanna Iacobellis;
voci soliste
Raffaele Esposito
voce recitante
Francesco Giomi
regia del suono
GMC – Gruppo di Musica Contemporanea
del Conservatorio A. Boito
diretto da
Danilo Grassi
gli interpreti:
flauto: Comaci Boschi; clarinetto: Weronika Bacher, Simone Nicoletta, Luisa Rosso (cl. basso); tromba: Fabio Codeluppi, Giuseppe Errico, Nicolò Marino; trombone: Eugenio Abbiatici, Fabio Costa, Laura Malorosi; arpa: Marta Marazzi, Sofia Marzetti; percussioni: Giorgia Baglivo, Lisa Bartolini, Paolo Nocentini; viola: Klaus Manfrini; violoncello: Michele Ballarini, Silvia Sciolla; contrabbasso: Pierluca Cilli;
cantanti/attori: Lorenzo Bonomi, Paolo De Biasi, Giusy Di Gerlando, Andrea Pellegrini, Yuka Sugimori, Davide Urbani, Giuseppe Vaccaro, Chisato Yamanishi.