Finisce un anno solare, ne inizia uno nuovo di zecca, e anche Fondazione Teatro Due fa i suoi bilanci, felici, si dà nuovi obbiettivi e rilancia le proprie attività, anche in vista delle novità ministeriali che riguarderanno i teatri stabili. Sulla Gazzetta di Parma di oggi 27 dicembre 2013, Paola Donati, Direttore di Fondazione Teatro Due ci dà numeri, idee e strategie concrete.
Siamo negli ultimi giorni del 2013, al Teatro Due sono in corso le prove del Trittico dell’autore Ödön von Horváth, (Fiabe del bosco Viennese, Gioventù senza Dio e Fede, speranza, carità) che debutterà il 9 gennaio 2014 e proseguirà fino al 2 marzo. In una delle maggiori istituzioni teatrali nazionali si può fare un bilancio della chiusura dell’anno 2013.
“Se in questo particolare momento storico è importante che istituzioni come la nostra si assumano la responsabilità di tener viva la partecipazione e la socialità, il bilancio che possiamo tracciare è sicuramente molto positivo – afferma Paola Donati, Direttore di Fondazione Teatro Due. Abbiamo intrapreso un viaggio molto intenso che ha toccato tappe in cui la comunità della città potesse riconoscersi e battuto alcuni sentieri del “possibile” (a volte anche scomodo) doverosi per chi fa teatro. Al centro della nostra attività la produzione si è articolata in 7 nuovi titoli e 9 riprese in repertorio; in particolare vorrei ricordare la Dedica a Camus nel centenario della nascita, con la messa in scena de Lo straniero (di cui è prevista la ripresa a marzo 2014) e l’approfondimento attraverso la rassegna, unica in Italia, Solitaire et Solidaire con conferenze, incontri, esposizioni e proiezioni di film dedicati a uno degli intellettuali più discussi del ‘900; la prima nazionale di Enron di Lucy Prebble (che sarà ripreso in aprile 2014) sullo scandalo del colosso energetico texano; la rivelazione di Lungs di Duncan Macmillan, piccola preziosità messa in scena da Massimiliano Farau; la creazione di Brennero Crash, un cabaret metafisico realizzato con Balletto Civile e la Neuköllneroper di Berlino; le riprese di Non si uccidono così anche i cavalli?( di nuovo a Parma a Maggio), Line, L’Istruttoria, Le Rane, La visita della vecchia Signora, Shylock, Così è (se vi pare), Una eredità senza testamento. Complessivamente abbiamo realizzato tra produzioni e spettacoli ospitati circa 270 rappresentazioni. Ci auguriamo che nel 2014 l’attività si possa espandere anche nel periodo estivo con l’apertura dell’Arena del Teatro Due, troppe volte rimandata a spazio quasi completato: un bellissimo palcoscenico per la Città da poter programmare in collaborazione con altre istituzioni.
A fronte di tale abbondanza e diversificazione di offerta, che tipo di pubblico a risposto?
Un elemento distintivo degli spettatori del Teatro Due è sicuramente la continuità e la qualità di partecipazione con una grande eterogeneità di età ed estrazione; d’altra parte uno spazio teatrale vivo è sicuramente quello dove si ritrovano tutte le età della vita: quelli che vengono da tanto tempo e a cui piace vedere evolvere il mondo, e quelli che scoprono per la prima volta la drammaturgia, gli attori, la creazione. I numeri sono persone in carne e ossa che si confrontano con gli artisti e partecipano con loro a quello che oggi è diventato anche un atto di resistenza alle forme più subdole di appiattimento culturale. L’interazione con diverse istituzioni della città è stata e sarà in questo senso fondamentale: l’Università degli Studi di Parma con cui abbiamo strutturato un nuovo rapporto di collaborazione , le Scuole Superiori, il Conservatorio Arrigo Boito, il Csac, Teatro delle Briciole-Fondazione Solares , il Teatro Regio, per il quale in occasione del Bicentenario Verdiano abbiamo realizzato la speciale edizione de I briganti di Schiller e che ha ospitato Ferite a Morte, spettacolo di Serena Dandini sul femminicidio. Con Fondazione Monte Parma, socio fondatore e sostenitore di Fondazione Teatro Due abbiamo realizzato Verdi in scena, un ciclo di dieci bellissime conferenze sulla regia nell’opera verdiana, curate da Luca Fontana, a cui hanno partecipato oltre 1200 persone!
In vista dell’emanazione dei decreti attuativi della Legge 112 “Valore Cultura”, può specificare come potrà collocarsi il Teatro Due.
Dal punto di vista dell’impostazione Fondazione Teatro Due, già Teatro Stabile di Interesse Pubblico, ha le caratteristiche per corrispondere ai criteri di produzione stanziale, rapporto con il territorio, lavoro di formazione del pubblico (la scuola per spettatori Fareteatro vede ad oggi un gruppo attivo di 50 partecipanti, e i blitz di storia del teatro dal vivo “Un grande gioco molto serio” con il laboratorio per studenti delle Scuole superiori “Gioventù senza Dio” coinvolgono complessivamente oltre 1000 partecipanti), interdisciplinarietà, residenze e rapporti internazionali richiesti dalla legge. Dal punto di vista politico poiché il decreto prevede una partecipazione economica degli enti territoriali che corrisponda almeno al 50% della sovvenzione ministeriale, per non interpretare “al ribasso” questo dettame e avere l’ambizione di poter fare aumentare l’investimento nazionale sulla Città, sarà molto importante il ruolo che Regione e Comune intenderanno esercitare. Fuori dai tecnicismi, mi auguro che la visione di sostegno alla riforma vorrà davvero premiare la progettualità artistica, la creazione contemporanea e la ricerca di nuovi linguaggi, favorendo la trasmissione dei saperi tra diverse generazioni e salvaguardando l’indipendenza degli artisti dalla politica. Solo così infatti il Teatro italiano nel suo complesso potrà ricollocarsi in Europa e uscire dall’isolamento in cui continue emergenze e politiche culturali miopi lo hanno purtroppo relegato.