di Aristofane
traduzione Dario Del Corno
con Federica Bognetti, Federica Fracassi, Gioia Salvatori, Ippolita Baldini
Stefania Medri, Alessandro Averone, Luca Nucera, Massimiliano Sozzi

spazio scenico, costumi Alberto Favretto, Marzia Paparini
luci Luca Bronzo
assistente alla drammaturgia Maria Teresa Berardelli
assistente alla regia Alice Biondelli
foto di scena Marco Caselli Nirmal

regia Nicoletta Robello

Aristofane immagina che le donne ateniesi, stanche dell’incapacità degli uomini a costruire un mondo giusto, decidano di attuare un colpo di stato. Travestite da uomini e adeguatamente indottrinate alla loro leader Prassagora riescono ad entrare nell’assemblea della città e a votare a maggioranza un decreto che trasferisce loro il governo.
Una volta al potere, le donne decidono di mettere tutto in comune, abolendo la proprietà privata e la famiglia, i due pilastri della società costruita dagli uomini. In questo modo non ci sarà più motivo di rubare e tutti attingeranno in parti uguali al patrimonio comune, amministrato dalle donne, le quali saranno libere di fare figli con chiunque.

Il testo offre una folgorante riflessione sull’idea di leader – afferma Nicoletta Robello – il leader che Aristofane sceglie è assolutamente improbabile: non solo è una donna, la categoria più bassa, addirittura al di sotto degli uccelli, inoltre è una donna molto contraddittoria, impreparata alla presa di potere, al compito di governare e di immaginare il mondo. Nonostante ciò il punto dell’agone in cui Prassagora tenta di disegnare il mondo secondo un principio di uguaglianza è un momento molto emozionante, c’è un istante in cui non si può fare a meno di amarla. Qui si rivela il grandissimo spessore filosofico e morale di Aristofane che, scegliendo una donna, racconta la straordinaria possibilità di visione che viene dall’improbabile.
Moltissimi gli elementi che rendono attualissimo questo testo: la definizione di democrazia, i modelli di leadership, il problema della rappresentanza, il senso del bene comune e dei bisogni privati.