testo Renato Sarti, Franco Però con Paolo Triestino e Alessio Bonaffini, Diego Gueci, Renzo Pagliaroto, Domenico Pugliares, Francesco Vitale con la partecipazione straordinaria di Gherardo Colombo, Don Luciano Scaccaglia musiche J.S. Bach, Antonio Di Pofi scene e costumi Andrea Viotti regia Franco Però

Elio Vittorini, Giorgio Napolitano, Norberto Bobbio, Aldo Capitini, Furio Colombo, Carlo Levi, Bruno Zevi, Padre David Maria Turoldo, Don Zeno Saltini, Bertrand Russell, Jean Paul Sartre, Luca Cavalli Sforza, Giacomo Manzù, Aldous Huxley, Erich Fromm, Vittorio Gassman, Sir Laurence Olivier, Joan Baez, Piero Calamandrei, Ferruccio Parri. Può una persona che è stata in contatto ed ha avuto collaborazioni con personalità di tale levatura, riconosciuta a livello internazionale, più volte candidata al Premio Nobel per la Pace, vincitrice del Premio Lenin, essere quasi del tutto cancellata dalla memoria collettiva? Nel nostro paese sì. E molto spesso tocca al mondo dell’arte ridare vita a figure importanti che le istituzioni non hanno saputo – o voluto – mantenere vive. Anche se nella sua vita Dolci è stato architetto, sociologo, pedagogo, poeta, e si è occupato dei problemi della fame in Sicilia, dell’acqua, della mafia, della comunicazione di massa, “È vietato digiunare in spiaggia” tratta soprattutto del famoso processo che subì per aver organizzato lo sciopero alla rovescia il 2 febbraio 1956. Per protestare contro la disoccupazione e la miseria, invece di incrociare le braccia o assaltare sedi padronali o istituzionali, era intenzione dei manifestanti protestare in modo assolutamente pacifico, sistemando una vecchia strada impraticabile. L’azione non violenta non fu portata a termine per l’intervento delle forze dell’ordine. Dolci fu incarcerato, processato e, nonostante l’arringa in sua difesa fosse pronunciata da Calamandrei – uno dei padri della Costituzione Italiana – condannato. Un paradosso che si fa teatro, capace di evocare dai piccoli fatti quotidiani ai grandi dilemmi, l’Italia lacerata di quei tempi. Franco Però e Renato Sarti Il ruolo di Calamadrei sarà interpretato ogni sera da personalità diverse che si sono contraddistinte nella difesa della Costituzione, dei diritti civili e della pace. Fra gli altri questo ruolo è già stato interpretato da Fausto Bertinotti, Omero Antonutti, Gianni Barbacetto, Norina Brambilla Pesce (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), Gian Carlo Caselli, Vincenzo Consolo, Daniela Dolci, Don Gallo, Carlo Ghezzi (Fondazione Di Vittorio), Carlo Lucarelli, Dacia Maraini, Chiara Marchini (Emergency), Lidia Menapace, Moni Ovadia, Leoluca Orlando, Marco Travaglio, Giuliano Turone.

produzione Teatro della Cooperativa col contributo della Provincia di Trieste – Assessorato alle Politiche di Pace e Legalità in collaborazione con Mittelfest 2007 e Teatro Miela di Trieste Teatro Due, dal 16 al 18 gennaio 2009 ore 21.00