di Slawomir Mrozek traduzione Silvano De Fanti con Massimiliano Poli, Angelo Romagnoli musiche e spazio sonoro Stefano Jacoviello regia Jerzy Stuhr

Contadino l'uno, nostalgico e disonesto, intellettuale, presumibilmente fallito e frustrato, l’altro. XX e AA, emigrati da un paese ‘a democrazia limitata’, in uno spazio sotterraneo attraversato da tubi fognari, ognuno con il proprio bagaglio di oggetti e di incubi, sono i protagonisti di questo piccolo capolavoro drammaturgico scritto da uno dei più famosi autori polacchi, Slawomir Mrozek, e messo in scena, dopo trentacinque anni dalla prima rappresentazione, da Jerzy Stuhr, attore e regista polacco, noto per le sue interpretazioni in numerosi film diretti da celebri registi quali Andrzej Wajda e Krzysztof Kieslowski, e in teatro, oltre ad essere stato diretto da Harold Pinter, per la felice messainscena de Il contrabbasso di Patrick Süskind (ospitato anni fa da Teatro Festival Parma). I dialoghi di Mrozek creano un gioco in cui si esprimono le strategie di sopravvivenza, di sopraffazione e di riscatto dei due personaggi, fino all’esito finale… Un testo in cui vive un’aura metafisica, meno rarefatta e più picaresca, vicina a quella pinteriana. Lo scarto tra Pinter e Mrozek indica una “via italiana” alla rappresentazione di Emigranti, con due uomini di diverse estrazioni sociali che non trovano affermazione di sé, costretti all’assurdo sulla base di un rapporto controverso con la loro origine e con la loro confusa destinazione.

produzione Fondazione Teatro Due/lalut – centro di ricerca e produzione teatrale/Comune di Siena/Festival Voci di Fonte – Siena in collaborazione con Regione Toscana Prima Nazionale 23 e 24 ottobre 2009 ore 21.00 25 ottobre 2009 ore 17.00