Eva Cantarella, giurista e scrittrice e una delle massime studiose del mondo antico, indaga l’affascinante figura di Clitennestra in un incontro aperto al pubblico, organizzato da Fondazione Teatro Due e dall’Associazione amici del Teatro Due, venerdì 10 aprile alle ore 17.30 dal titolo I VOLTI DI CLITENNESTRA.

Crudele, infida, violenta, adultera e assassina: il prototipo dell’infamia femminile. Questa era la fama di Clitennestra presso i greci, consolidata nei secoli dalla messa in scena, ad Atene, nel 458 a.C., dell’Orestea di Eschilo. Nell’Agamennone, la prima tragedia della trilogia, Clitennestra, durante l’assenza del marito, diventa l’amante di Egisto, e quando Agamennone torna da Troia lo uccide, con la complicità dell’amante. Nella seconda, le Coefore, suo figlio Oreste ordisce, con la sorella Elettra, il piano per uccidere la madre ed Egisto. Nella terza, le Eumenidi, dopo aver realizzato il piano, Oreste è inseguito dalle mostruose Erinni, incitate dallo spettro di Clitennestra, assetato di vendetta. Per risolvere il caso, la dea Atena istituisce il primo tribunale della storia ateniese, l’Areopago, incaricato di giudicarlo: l’era della vendetta è finita per sempre, è nato il mondo del diritto.

Nelle riletture moderne Clitennestra è molto diversa dall’immagine che i greci ci hanno tramandato. Per le femministe è una donna indomita, dignitosa, capace di opporsi all’infelicità cui le donne sono condannate in quella polis che un grande antichista ha definito «un club di uomini». E a partire dalla sua storia si pongono due domande: continua a esistere, oggi, la violenza di genere che arma la mano di Clitennestra? È possibile immaginare una “riconciliazione” tra generi che escluda per sempre la violenza?

Eva Cantarella, proverà a ripondere alle domande che la figura di Clitennestra suscita, approfondendo le interessanti tematiche che hanno mosso anche Elisabetta Pozzi nella sua esplorazione attraverso il mito greco e che sfoceranno nella messa in scena di Clitennestra, l’11 aprile alle 21.00.

Eva Cantarella ha insegnato Diritto romano e Diritto greco all’Università di Milano ed è Global Professor alla New York University Law School. Tra le sue opere ricordiamo: Norma e sanzione in Omero. Contributo alla protostoria del diritto greco (Milano 1979), Secondo natura. La bisessualità nel mondo antico (Milano 1987, 2006), I supplizi capitali. Origine e funzioni delle pene di morte in Grecia e a Roma (Milano 1991, 2005), Il ritorno della vendetta. Pena di morte: giustizia o assassinio? (Milano 2007), I comandamenti. Non commettere adulterio (con Paolo Ricca; Bologna 2010), “Sopporta, cuore…”. La scelta di Ulisse (Roma-Bari 2010). Passato prossimo. Donne romane da Tacita a Sulpicia (1996), Itaca. Eroi, donne, potere tra vendetta e diritto (2002, premi Bagutta e Fort Village), L’amore è un dio. Il sesso e la polis (2007, premio Città di Padova per la saggistica; “Audiolibri – Emons Feltrinelli”, 2011), Dammi mille baci. Veri uomini e vere donne nell’antica Roma (2009), L’ambiguo malanno. Condizione e immagine della donna nell’antichità greca e romana (2010), l’edizione rivista de I supplizi capitali (2011), L’aspide di Cleopatra (2012), Pompei è viva (con Luciana Jacobelli; 2013) Perfino Catone scriveva ricette (2014), pubblicati tutti con Feltrinelli. Ha tradotto e pubblicato Le canzoni di Bilitis (2010) di Pierre Louÿs.

 

L’incontro è a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. E’ gradita la prenotazione a info@teatrodue.org, tel. 0521/289659