personaggi e interpreti (in ordine di entrata): Pisetero Sandro Lombardi Evelpide Alessandro Schiavo Upupa Massimo Verdastro Corifeo Silvio Castiglioni Coro Marion D’Amburgo, Clara Galante, Ciro Masella, Debora Zuin Musicista Aleksandar Karlic scene Pier Paolo Bisleri luci Gianni Pollini costumi Giovanna Buzzi regia Federico Tiezzi
Due ateniesi lasciano la loro città tediosa, divorata dalla passione e sull’orlo del crollo definitivo per andare in cerca di un luogo senza seccature dove trascorrere il resto della vita. Così, comincia Gli Uccelli di Aristofane, che Dario Del Corno definisce la più bella commedia di tutti i tempi. Nel mondo degli uccelli i due ateniesi cercano e trovano un grande sogno utopico, una patria dolce e materna, senza leggi né violenza. Intrisa di comicità e sarcasmo, questa commedia dissacra tutti i miti di allora come di oggi; e mentre ridiamo di cuore pensiamo alla verità dei suoi significati. Ma cos’è e dove si trova il regno di Utopia? E’ forse il palcoscenico dove è possibile, nello stesso momento, la realtà e il sogno? Nel racconto di Aristofane, il regno di Utopia si trasforma a poco a poco nel mondo che conosciamo con le sue strutture e le sue figure: poetastri e politicanti da strapazzo, lenoni e parricidi, dèi e uomini vengono a bussare alla porta del “neo-regista” Pisetero, chiedendogli, con insistenza, di essere rappresentati. In questo Teatro del Mondo tutti gli stili teatrali concorrono alla rappresentazione: è il teatro con i suoi infiniti umori e linguaggi a rappresentarsi. Chi diceva che Aristofane è oggi irrappresentabile… Ecco ora Sandro Lombardi e Federico Tiezzi leggere superbamente la sua Grecia alla luce dell’attualità. Ora questi domabili sovversivi si piegano con facilità alle manovre di due naturisti snob (un magistrale Sandro Lombardi e l’irridente siculo di Alessandro Schiavo) i quali per voglia d’evasione decidono di farsi uccelli e di fondare una città sopraelevata…Ma di oggi è soprattutto la furente esplosione creativa di questo spettacolo ideato e governato con superbi scatti dalla regia di Federico Tiezzi. La vitalità di una troupe scatenata che non sbaglia un gesto, un grido, un acuto nella spiritosa ricerca di un linguaggio degli uccelli, e trova i suoi punti di forza in Massimo Verdastro, Marion D’Amburgo, Leonardo Capuano, Clara Galante, non dimentica nella fluidità dei suoi numeri coralmente individuali di rifarsi a Beckett, Brecht, Mozart, ai Beatles e neppure a Meyerhol’d. La Repubblica, Franco Quadri
Compagnia Lombardi/Tiezzi