Due appuntamenti che si incastrano e si completano, quelli che propone Fondazione Teatro Due per il mese di marzo; entrambi sono omaggi a Jean Cocteau, artista e intellettuale del primo Novecento, anticipatore delle avanguardie e adepto del classicismo. Fu Cocteau stesso a definire il poeta come "colui che fa" e Teatro Due per ricordare questo suo "fare" artistico dedica all'artista francese una mostra intitolata Jean Cocteau – La poesie de théâtre che, dal 7 al 18 marzo vede esposti disegni, opere grafiche, litografie e libri d'artista, ma anche manoscritti, dattiloscritti, fotografie e un filmato d'epoca con colonna sonora originale; inoltre, verranno presentate anche alcune opere della Collezione Uroburo che include i lavori di alcuni artisti contemporanei che hanno reso omaggio e si sono ispirati a Jean Cocteau. L'esposizione, che è a cura di Mauro Carrera con la consulenza scientifica di Elena Fermi, accompagnerà il pubblico nel cuore della poetica di Cocteau, conducendolo verso l'intensità di La voce umana, monologo diretto da Walter Le Moli con protagonista Mascia Musy che sarà sul palco di Teatro Due dall'8 all'11 marzo. Ritratto di una relazione spezzata e di una sofferenza sussurrata alla cornetta del telefono, La voce umana è una delle più celebri e toccanti opere teatrali di Cocteau.
…Sì, lo so. Sono molto ridicola, ma avevo il telefono nel letto, perché, nonostante tutto, il telefono unisce, va fin da te, e poi avevo la promessa della tua telefonata; e allora, pensa, ho fatto un’infinità di sogni.