Quattro uomini e una donna lottano per il primo posto di una fila. Una fila senza capo né coda, né tantomeno scopo, in cui tutti sono disposti anche a morire pur di essere i primi, perché la competizione finisce per essere l’unica occasione di esistere.
Tutto è consentito, tutto è praticato, tutto è lecito. Ma in questa violenta e ridicola corsa verso la supremazia non ci sono vincitori perché la partita è, per tutti, persa in partenza.
Rappresentato per la prima volta nel 1975, Line è la più longeva produzione off-Broadway, tutt’ora in scena nei teatri di New York.
Una commedia divertente e caustica in cui Horovitz esibisce, con carica ironica e dissacratoria, le nevrosi e le meschinità della società contemporanea, dove la competizione sembra essere il vero motore di tutte le relazioni interpersonali.
Bisogna essere i primi, non necessariamente i più competenti e i più meritevoli, ma primi sì; e per raggiungere l’obiettivo si è disposti a tutto, forse persino ad uccidere.
Fa ridere Line ma, allo stesso tempo fa pensare e – come dice Ionesco – è una pièce unica, in cui non c’è azione, non succede niente ma in realtà succede tutto.