Brennero Crash, la nuova creazione di Balletto Civile, coproduzione internazionale con Fondazione Teatro Due e Neukoellner Oper di Berlino, debutterà in Germania il prossimo venerdì 16 agosto 2013 a Berlino, come apertura del Festival “Europäisches Festival für Musiktheater unter prekären Bedingungen” presso la Neukoelln Opera House. La prima mondiale proseguirà le sue repliche fino al 25 agosto all’interno del Festival e di seguito fino a settembre nella stagione del Neukoellner Oper. Lo spettacolo debutterà poi in prima nazionale il prossimo ottobre all’interno di Teatro Festival 2013 a Parma presso Teatro Due.

Brennero Crash ha portato a conclusione il progetto “Corpo a Corpo”, cantiere internazionale di formazione realizzato da Fondazione Teatro Due nell’ambito di ArtsYard, realizzato con altri 5 importanti partner nazionali (Fondazione Ater Formazione, Scuola di Teatro di Bologna Alessandra Galante Garrone, Scuola dell’Opera Italiana, Arrivano dal Mare, Fondazione Nazionale della Danza) e finanziato dal Fondo Sociale Europeo e Regione Emilia-Romagna, svoltosi a Teatro Due a partire da dicembre 2010. 
La nuova prassi di lavoro emersa in questi anni di corso, organizzati in modo da corrispondere ai metodi teatrali europei d’avanguardia, ha trovato proprio nella creazione di Brennero Crash una tappa fondamentale sia dal punto di vista produttivo, integrando artisti tedeschi, sia dal punto di vista creativo e di linguaggio, dando forma a una creazione in cui tutti gli elementi, danza, musica e parola, creano una sorta di nuova forma di “opera teatrale”. 
Balletto Civile è un collettivo nomade di performers, guidato da Michela Lucenti, in residenza artistica a Fondazione Teatro Due da 5 anni. “Il senso artistico del mio fare si accompagna a un profondo senso etico – dichiara Michela Lucenti – Non dimentico la necessità di danzare ogni giorno, ma questo non deve prescindere dal creare situazioni che provino a farci crescere ogni giorno come uomini e donne. Altrimenti di cosa può parlare la nostra danza?”. Da questo alto intendimento del proprio operare artistico nascono spettacoli singolarissimi, dove danza e teatro si integrano con il canto, inventando un nuovo stile di “movimento narrativo” che ha fatto di questa compagnia una delle più originali oggi presenti in Italia.
BRENNERO CRASH
testo originale Alessandro Berti
in scena Maurizio Camilli, Michela Lucenti, Emanuela Serra, Gianluca Pezzino, Andrea Capaldi, Massimiliano Frascà, Thorbjorn Bjornsson, Panagiotis Iliopoulos, Timofey Sattarov, Noga–Sarai Burckstein
dramaturg Bernhard Glocksin
musiche Mauro Montalbetti
regia e coreografia Michela Lucenti
produzione Fondazione Teatro Due, Neuköllner Oper, Balletto Civile 
Tra un guard-rail e l’altro, nel mezzo della notte di Pasqua, in una terra di nessuno, lungo un pezzo di autostrada a due corsie che è uguale e diverso da tutti gli altri, una macchina perde il controllo e invade la corsia opposta. La tabella di marcia si arresta, in un tempo sospeso finisce un viaggio e ne cominciano altri, la mappa si accartoccia sul cruscotto e la meta è improvvisamente cambiata. 
Due auto si scontrano, un’intellettuale e rodatissima coppia gay diretta a Berlino per le feste di Pasqua e un trio russo-islandese-israeliano che si spaccia per un ensemble di musicisti tedeschi, all’inizio di un’entusiasmante tournée nei ristoranti altoatesini con a carico una giovane autostoppista. 
La colonna dell’ S.O.S. è a destra o a sinistra, quando arrivano i soccorsi?

Nell’attesa un cabaret metafisico prende forma dalla nebbia di un’autostrada deserta; un centinaio di metri d’asfalto si popolano di umanità zoppe.
Poco lontano a una stazione di servizio, un benzinaio incagliato tra gasolio e metano affoga i suoi solitari pensieri nell’alcool. Ha visto tutto. La sorella con problemi mentali e visioni mistico-religiose aspetta la Madonna al solito incrocio, e poi un anziano transessuale nel suo elegante abito da conquista, un magnaccia in piena regola…
Nel vuoto delle anime che l’asfalto assorbe, nelle pause della linea bianca che traccia un limite non rispettato, questi pezzi di uomini incastrati in loro stessi ingannano un’attesa. 
Il racconto politico e poetico di un’umanità straordinariamente comune. Un canto corale di sacra diversità. 
Un lavoro musicale con una partitura popolata di riletture e trasformazioni di composizioni polifoniche. La musica dal vivo crea e distrugge gli spazi dell’azione. Sonorità rarefatte, atmosfere notturne e grottesche si mescolano in un gioco ritmico pieno di disperata comicità, ottenuto attraverso la manipolazione di oggetti scenici e strumenti musicali, dalla fisarmonica al pianoforte giocattolo, cori di un improvvisato campeggio di anime, comicità fisiche di sottili nature in una normalità disarmante di obbligata riflessione. Voci e corpi si incastrano in canti e danze al limite della farsa. Siamo tutti dentro e il crash non è più rimandabile. L’interazione di più linguaggi scenici è alla base della creazione, la voce è in continuo dialogo con il corpo, la passione laica dei nostri tempi ha cominciato il suo corso.
Gli scatti fotografici sono realizzati da FRANCESCO CARBONE.
Eccone uno di quelli realizzati durante le prove della produzione a Fondazione Teatro Due lo scorso maggio 2013.