Coreografo, attore, ballerino, regista e artista dalla personalità poliedrica, Lindsay Kemp torna a Teatro Due sabato e domenica con Kemp Dances, il nuovo spettacolo che lo riporta alla ribalta della scena internazionale. Un’ospitalità che si rinnova a vent’anni di distanza dallo spettacolo Dream, che nel 1993 aveva incantato il pubblico.

sgmkemp1Di seguito ecco cosa ne scrisse Mario Pasi, critico della danza per il Corriere della Sera che nel ’93 appunto era in sala a Teatro Due per assistere a Dream: Lindsay: in una notte di mezza estate, ho sognato che… Dream, provocatoria variazione della commedia di Shakespeare, firmata dall’artista inglese Kemp al Teatro Due di Parma.

Dream e’ il titolo dello spettacolo che Lindsay Kemp, il grande mimo e ballerino inglese, porta in giro per l’ Italia in questa stagione. Dream, ovvero sogno: collage di memorie,
ripresa parziale e corretta del Sogno di una notte di mezza estate, variazione provocatoria della commedia di Shakespeare. Kemp, che e’ figlio d’ arte e puo’ vantare un antenato attore al tempo del Bardo, rilegge la fiaba con malizia non sempre sottile; esaspera i contenuti partendo dal teatro elisabettiano per arrivare al circo e al musical, gioca con la magia a colpi di equivoci, scatena le sue ambiguita’ in una mascherata grottesca. Egli e’ Puck, il folletto: non piu’ agile spirito d’ aria e di bosco, ma scurrile valletto del padrone Oberon. Nell’ elaborato trucco da albero vivente Kemp e’ un po’ cagnolino, scimmiotto, faunetto, diavoletto. Ripete i suoi movimenti rallentati, le sue smorfie. E un ipocrita operatore di prodigi che trasporta gli equivoci amorosi fino alle trasgressioni, e di cio’ vuole che si rida. Corpi dipinti, trasparenze, acconciature barocche, fiori preraffaelliti, nudita’, maschere punteggiano il Sogno di Kemp, che porta su di se’ la polvere del tempo con i suoi consunti effetti di luce, i soliti fumi, le scene sbrindellate; ma c’ e’ sotto questa patina vecchio stile una fortissima consapevolezza artistica. Lo spettacolo e’ ricco di sorprese e sostenuto da un’ elegante colonna sonora realizzata da Carlos Miranda. La compagnia ha disciplina teatrale: tutti ballano, cantano e recitano da specialisti. Titania e Oberon si contendono, si sa, un effeminato giovanotto. All’ inizio vince la mostruosa dama, interpretata dall’ Incredibile Orlando, con grande rabbia del fiero Oberon. Puck e’ incaricato di scompigliare le carte usando gli effetti di un fiore magico: cosi’ due coppie si scambiano i compagni (uomo con uomo, donna con donna) e Titania si fa sedurre da un mostro. L’effetto del fiore e’ quello di fare innamorare la persona “incantata” di colui o colei che vedra’ per primo al suo risveglio. Oberon poi si riprende il ragazzo, e tutto ritorna normale: un gruppo di attori clown entra nella storia per servire da pretesto a una “coda” tragicomica: e’ una scena del Romeo e Giulietta trasformato in una rappresentazione da pagliacci con la ragazza sui trampoli, l’ amante vestito da giullare, la Luna e cosi’ via. E un momento di teatro di strada che porta allegria e apre la via al finale fatato. Dream ha molto ritmo e a Parma, dove e’ arrivato dopo il debutto torinese, e’ stato salutato con calorosi applausi; qualcuno e’ rimasto perplesso di fronte alla crudezza di alcune scene e a certe spudoratezze. Il suo e’ un teatro danza esplicito nella delicatezza come nella trivialita’; e’ arguto e decadente, unico nel genere. Tecnicamente perfetto, offre validi esempi di danza, di recitazione.

Pasi Mario

QUI UN VIDEO ESTRATTO DALLO SPETTACOLO DEL ’93