di Peter Weiss
traduzione Giorgio Zampa

con Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Giorgio Gennari,
Giuseppe L’Abbadessa, Milena Metitieri, Tania Rocchetta

musiche Alessandro Nidi
esecuzione Davide Carmarino
costumi Nica Magnani
luci Claudio Coloretti

regia Gigi Dall’Aglio

L’Istruttoria è un appuntamento rituale con la memoria che Fondazione Teatro Due ripropone ogni anno dal 1984, un invito a non dimenticare il dramma dei campi di sterminio.
Un giudice, un difensore, un procuratore, diciotto accusati e nove testimoni anonimi sono i personaggi di quest’opera in undici canti che, come un Inferno laico e contemporaneo, trascende la rappresentazione del processo e acquista la liricità di una tragedia greca.
Una sorta di viaggio agli inferi, non solo nel tempo ma anche nello spazio, e in cui i personaggi, bloccati tra forma e vita, tentano con l’azione di dipingere “l’istante eterno” della storia e del ricordo.

Atto di denuncia contro i criminali nazisti, L’Istruttoria venne scritto da Peter Weiss dopo aver assistito allo storico processo che si svolse a Francoforte dal 1963 al 1965 contro un gruppo di SS e di funzionari del lager di Auschwitz. Le 183 giornate del processo in cui vennero ascoltati 409 testimoni, 248 dei quali scelti tra i 1500 sopravvissuti, rappresentarono il primo tentativo da parte della Repubblica Federale Tedesca di far fronte alla questione delle responsabilità individuali, dirette, imputabili ad esecutori di ogni grado attivi nei recinti del lager di Auschwitz.

Era necessario trovare una forma che non ricordasse i processi in modo naturalista. Non si trattava di rappresentare i dibattiti di un processo, ma era necessario che l’opera potesse per livello e genere essere paragonata a una tragedia antica. Per ordinare la materia drammatica, per stilizzarla e concentrarla, ho utilizzato i canti che si sviluppano in modo logico e si susseguono in una rigorosa composizione. Accusati e testimoni sono concepiti come “coro”, le voci isolate sono come corifei di un dramma antico. Mi sono voluto allontanare dal realismo puro. Questa struttura in canti corrisponde anche a quella della Divina Commedia, ma non è necessario saperlo.

Peter Weiss