Questa sera 4 marzo 2013 alle ore 19.00, Michela Lucenti e Stefano Tomassini parleranno di DANZA in un incontro libero inserito nel calendario di FARETEATRO 2013.
Stefano Tomassini (1966), di formazione umanistica, tra Parma Torino Londra e Oxford (Vaciago’s Fellow), si è occupato, in sede di laurea e di dottorato, di ermeneutica barocca e di letteratura minore, nonché di poesia del Novecento. Vincitore di un assegno di ricerca biennale per la collaborazione al programma di studio «Verifica dei saperi teatrali — Drammaturgia, figurazione, vocalità e composizione registica nella scena contemporanea di prosa e di danza» della Facoltà di Lettere dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Svolge attività di critico di danza per «Libertà», e insegna, a contratto, Storia della danza e Storiografia critico-letteraria della danza presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, nonché Voce, corpo, testo nella performance nel Master in linguaggi non verbali e della performance del Dipartimento di Filosofia e Teorie delle Scienze (Ca’ Foscari).
Ha studiato teatro e danza, e dal 1988 lavora con la compagnia teatrale infidi lumi (premio dell’Associazione Nazionale della Critica Teatrale 2002), nonché nel campo del teatro musicale contemporaneo.
Michela Lucenti incontra il lavoro della compagnia di Pina Bausch attraverso i suoi danzatori Beatrice Libonati e Jan Minarik, conoscenza importante che segnerà profondamente le sue scelte. Frequenta la Scuola Biennale del Teatro Stabile di Genova. Contemporaneamente incontra l’ultima fase del lavoro di ricerca di Jerzy Grotowski, attraverso gli insegnamenti di Thomas Richards.
Come naturale prosecuzione dell’esperienza de L’IMPASTO Comunità Teatrale Nomade, frutto della lunga collaborazione artistica con Alessandro Berti, nel 2003 fonda il progetto BALLETTO CIVILE.
Nasce così un equipe di lavoro per la produzione e la formazione, per approfondire l’idea di un proprio teatro totale privilegiando il canto dal vivo originale e il movimento fondato sulla relazione profonda tra gli interpreti.