disegno luci Angelo Ugazzi audio e luci Sara Pascale costumi Francesca Staccioli

“Mi sembrava sbagliata quella percezione di ironia, di leggerezza. No! Non era possibile che fosse così. La sua vita cominciata col rifiuto della madre, il suo continuo essere sradicata da ogni approdo: dall’orfanotrofio, poi dagli zii, poi il collegio in convento, poi la vita…Tutto questo è dolore e strazio e dovevo rispettarlo e restituirlo; però Scottature (il racconto da cui è tratto Non ho imparato nulla) mi faceva ridere; ci sentivo, sotto le parole, il commento scanzonato, un po’ maleducato di chi strizza l’occhio e ti dice “Hai capito come stanno le cose?”. Dolores Prato non racconta altro che la fatica del suo dolore ma con una scrittura così libera da ogni regola, così appassionata nel gioco delle infinite possibilità, da rendere facile portare rispetto a dolore e strazio anche attraverso il gioco, il divertimento, la comicità.” Maria Paiato Che bel viso radioso, che toni contemplativi e canzonatori, che naturalezza venata di malinconia, che vispa personificazione d’una novizia con abito grigio piatto piatto, che animo narrante leggero alla ricerca di una felicità nuda, e che prova (immancabilmente) unica d’attrice dà Maria Paiato in Non ho imparato nulla! Che asprigna serenità accompagna questa figurina nella clausura conventuale, con lo strappo di un’uscita e della scoperta del mare, del bruciore del sole per poi tornare al monastero, ai giochi virtuosi con le sorelle, fino all’ennesima fuga color rosso per vedersi trattata come una rosa gualcita. Sempre con quel sorriso, quel candore tribolato, quella bravura dell’anima. Un’arte. (Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica)

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