Ocean terminal è un progetto teatrale che solleva temi di grande profondità attraverso un materiale letterario e scenico intimo e toccante: dall’infanzia cattolica alla scoperta della malattia, fino all’immaginario hippy e alla tossicodipendenza, passando attraverso gli squarci di una Roma vissuta nelle piazze o nel chiuso di una stanza, lo spettacolo riavvolge il nastro della vita di Welby, adottando un linguaggio babelico che colpisce per originalità e potenza, in un susseguirsi di toni lucidi e febbrili, poetici e volgari.

Dalle bellissime pagine, di rara intensità, di scavo interiore, sintesi letteraria dell’esistenza di questo importante intellettuale, pittore e fotografo, è nata l’idea e l’esigenza di far conoscere, attraverso il palcoscenico, chi fosse: un condannato a vita in cui forte è il conflitto tra l’abbandono della speranza e l’inno alla vita, in un corpo che diviene ogni giorno di più un abito sgualcito e che, come in Lasciatemi morire, esprime l’insofferenza di colui che assiste da spettatore a un dibattito di cui è, invece, involontario protagonista.

OCEAN TERMINAL, tratto dal romanzo di Piergiorgio Welby
; adattamento drammaturgico Francesco Lioce e Emanuele Vezzoli, volume curato da Francesco Lioce, pubblicato postumo da Castelvecchi Editore, movimenti scenici Gabriella Borni
disegno luci Marco Zara
, contributi audiovisivi Francesco Andreotti, Livia Giunti, direzione organizzativa e distribuzione Carlo Dilonardo
, direzione artistica Giorgio Taffon
, interpretato e diretto da Emanuele Vezzoli