Ogni bellissima cosa Duncan Macmillan

OGNI BELLISSIMA COSA

di Duncan Macmillan Johnny Donahoe

traduzione di Monica Nappo

SPAZIO SHAKESPEARE
8, 11, 17 e 18 marzo, ore 20:30
12 e 19 marzo, ore 16:00

con Carlo De Ruggieri

regia Monica Nappo

produzione Fondazione Teatro Due

Quando sei bimbo e i grandi fanno cose che tu non capisci tanto, provi a domandare loro che cosa stia succedendo, ed eventualmente a dare il tuo aiuto. In alcuni casi puoi scoprire che il tuo aiuto e il tuo modo di reagire restano invariati dopo venti anni.
Ogni bellissima cosa parla proprio di questo.
Racconta di un bambino costretto a chiedersi cosa fosse quella cosa chiamata morte, cosa volesse dire la frase “Mamma è depressa.”
Dal momento che neanche il papà sapeva rispondergli, iniziò a scrivere una lista di tutte le cose bellissime che esistono e che sono un buon motivo per vivere e svegliarsi con il sorriso.

Questa storia può accadere ovunque nel mondo, perché è ovunque nel mondo che accadono queste storie. Duncan Macmillan racconta qualcosa che è sia la sua vita sia la vita di tanti di noi, e così facendo inizia a costruire un mondo sotto i nostri occhi dove il teatro è un gioco per bambini alla massima potenza. Tutti possono diventare parte della storia, recitare alcuni personaggi, una giacca può diventare un cane e una lista di bellissime cose può ricomparire dopo 20 anni magicamente da una scatola, quando ormai sei adulto. E quella lista può essere lo stesso viatico di luce che fu quand’eri bambino, perché le cose bellissime che ci circondano ci sono ancora. Anzi, ora sei più grande e la lista può solo essere più lunga.Ecco cosa dice il testo, che il teatro non ha bisogno di molto, come i giochi dei bambini, e che il nostro modo di vedere la vita fatto di ironia e malinconia non ha bisogno di effetti speciali per dipanarsi o di particolari qualità, ma solo di un luogo dove degli esseri umani decidono di volersi incontrare.

Monica Nappo

 

Every brilliant thing è stato definito dal Guardian un monologo interattivo. Quando l’argomento sembra la depressione e il suicidio, lo spettacolo si trasforma in un gioioso, unico, potente inno alla vita.
Duncan Macmillan è un pluripremiato drammaturgo inglese. I suoi lavori includono vari adattamenti fra i quali 1984 di G. Orwell e Don Giovanni di ritorno dalla guerra di Ödön von Horváth, come anche testi originali fra i quali People places and things di grande successo nel West End di Londra. Fra i suoi testi più famosi anche Lungs, messo in scena per la prima volta da K. Mitchell e tuttora presente nel repertorio della Schaubühne di Berlino. Fondazione Teatro Due ha presentato Lungs per la prima volta in Italia nel 2013 con la regia di Massimiliano Farau.
Every Brilliant thing è stato un successo ad Edimburgo per due anni consecutivi, arrivando a più di 500 rappresentazioni nel Regno Unito.

ph. Andrea Morgillo

Quando sei bimbo e i grandi fanno cose che tu non capisci tanto, provi a domandare loro che cosa stia succedendo, ed eventualmente a dare il tuo aiuto. In alcuni casi puoi scoprire che il tuo aiuto e il tuo modo di reagire restano invariati dopo venti anni.
Ogni bellissima cosa parla proprio di questo.
Racconta di un bambino costretto a chiedersi cosa fosse quella cosa chiamata morte, cosa volesse dire la frase “Mamma è depressa.”
Dal momento che neanche il papà sapeva rispondergli, iniziò a scrivere una lista di tutte le cose bellissime che esistono e che sono un buon motivo per vivere e svegliarsi con il sorriso.

Questa storia può accadere ovunque nel mondo, perché è ovunque nel mondo che accadono queste storie. Duncan Macmillan racconta qualcosa che è sia la sua vita sia la vita di tanti di noi, e così facendo inizia a costruire un mondo sotto i nostri occhi dove il teatro è un gioco per bambini alla massima potenza. Tutti possono diventare parte della storia, recitare alcuni personaggi, una giacca può diventare un cane e una lista di bellissime cose può ricomparire dopo 20 anni magicamente da una scatola, quando ormai sei adulto. E quella lista può essere lo stesso viatico di luce che fu quand’eri bambino, perché le cose bellissime che ci circondano ci sono ancora. Anzi, ora sei più grande e la lista può solo essere più lunga.Ecco cosa dice il testo, che il teatro non ha bisogno di molto, come i giochi dei bambini, e che il nostro modo di vedere la vita fatto di ironia e malinconia non ha bisogno di effetti speciali per dipanarsi o di particolari qualità, ma solo di un luogo dove degli esseri umani decidono di volersi incontrare.

Monica Nappo

ph. Andrea Morgillo