Si terrà da mercoledì 20 a domenica 24 giugno 2012 l’ottava edizione di Parma Poesia Festival, promossa dal Comune di Parma – Settore Cultura, in collaborazione con diverse realtà cittadine e con Fondazione Teatro Due. Un’edizione, quella del 2012, che riconferma il Festival come una delle realtà dedicate al componimento poetico più importante in Italia, coinvolgendo capillarmente la città in un ampio, variegato programma in cui scrittori, intellettuali, artisti, attori, musicisti saranno impegnati nel portare ai cittadini versi celebri, inediti, aulici, popolari, italiani, stranieri. Il Festival ha la direzione artistica di Nicola Crocetti con la preziosa collaborazione di Giuseppe Marchetti. Nel programma articolato e internazionale anche quest’anno s’inseriscono alcuni appuntamenti realizzati in collaborazione con Fondazione Teatro Due: protagoniste da un lato la grande critica letteraria e dall’altro le autorevoli voci della poesia mondiale e della scena italiana contemporanee, con Daniele Piccini, Ezio Savino, Carol Ann Duffy, Nasos Vaghenas, Antonis Fostieris, Clara Janés, Giovanna Bozzolo, Moni Ovadia, Graziano Piazza.

Due le lectio magistralis con cui pubblico, studiosi, appassionati potranno approfondire tematiche legate alla critica e alla storia della poesia, alle 16.30 presso l’Auditorium del Palazzo del Governatore. La prima mercoledì 20 giugno sarà dedicata a La tenebra splendente – La poesia di David Maria Turoldo e sarà tenuta da Daniele Piccini, docente di Filologia italiana alla Seconda Università di Napoli. Dal 1991 Piccini si occupa di critica letteraria, in particolare in chiave filologica di poesia italiana del Trecento e in chiave critica di poesia moderna e contemporanea; scrive su "Poesia" di Crocetti, "Famiglia Cristiana" e "Avvenire". Terra dei voti (Crocetti, 2003) è il suo primo libro organico di poesia, cui è seguito Canzoniere scritto solo per amore (Jaca Book, 2005) e Altra stagione (Aragno,2006). Tra i suoi lavori di critica si ricordano: La poesia italiana dal 1960 a oggi (BUR Rizzoli 2005), Letteratura come desiderio (Moretti & Vitali, 2008), Le Poesie che hanno cambiato il mondo (2007). Per la collezione di poesia allegata al "Corriere della Sera" (Un secolo di poesia) ha da poco curato l'antologia di Mario Luzi Mondo in ansia di nascere (2012). La seconda giovedì 21 giugno sarà tenuta da Ezio Savino e si intitolerà LA POESIA COME RAFFINATO DIVERTIMENTO: dai giocattoli in versi dei greci ai galanti bigliettini di Marziale, con cui si affronterà il lato ludico della poesia antica. Verranno presentati in una nuova traduzione i pezzi più pregiati della collezione di gioielli antichi in versi: la poesia come antidoto alla monotonia dell’esistenza, alla vecchiaia, persino alla morte. Ezio Savino (Milano, 1949) è traduttore e saggista, docente di materie classiche nei licei e collaboratore dell'Università Cattolica di Milano in qualità di formatore. Ha tradotto gli scritti di Tucidide, tutte le tragedie di Eschilo, il teatro di Sofocle, i testi di Aristofane, alcuni dialoghi di Platone e i versi di Saffo, Alceo, Anacreonte e Archiloco. Ha curato un'antologia di traduzioni dai poeti latini e greci e nei “Meridiani” Mondadori (1990); ha pubblicato in due volumi l'edizione italiana della Letteratura greca della Cambridge University. Ha inoltre pubblicato per la scuola testi manualistici di lingua greca e commenti ai classici.

Spazio poi alla grande poesia internazionale, dall’Inghilterra alla Spagna passando per la Grecia. Giovedì 21 giugno sarà Carol Ann Duffy a portare il suo reading alle ore 18.30 nel suggestivo Cortile d’Onore della Casa della Musica: la poetessa di corte inglese leggerà in lingua originale alcuni suoi componimenti seguita dalla declamazione in italiano di Giovanna Bozzolo, attrice milanese e pedagoga, più volte protagonista di Teatro Festival Parma e Parma Poesia Festival. Carol Ann Duffy, di origine scozzese, è poetessa, drammaturga, editrice della rivista poetica Ambit, critica letteraria e giornalista. E’ considerata la voce più rappresentativa della poesia contemporanea in Gran Bretagna. La sua variegata produzione l’ha resa una fonte d’ispirazione per un’intera generazione di scrittori della New Poetry britannica. Carol Ann Duffy ha trovato la sua formazione artistica nella poetry scene di Liverpool degli anni Settanta. Tratto distintivo della sua poesia è la semplicità e la brillantezza delle forme, pur trattando tematiche complesse, filosofiche e sociali; la Duffy dà voce a figure ordinarie e marginali, ai reietti, agli emarginati, disoccupati, immigrati, psicopatici, criminali, prostitute, casalinghe, articolando un nuovo rapporto dell’individuo con il mondo. Nel 2009 Carol Ann Duffy è stata nominata Poet Laureate del Regno Unito, segnando una svolta nella tradizione letteraria britannica, essendo la prima donna, omosessuale dichiarata, a rivestire tale carica in 341 anni di laureateship al maschile. L’incarico conferitole dalla Regina Elisabetta prevede la composizione di versi in occasione di eventi ufficiali (come per le nozze reali del principe William con Kate Middleton, nel 2011, per le quali ha composto “Rings”). La sua raccolta di poesie più recente si intitola The Bees (2011) e si è meritata il Costa Poetry Award nel 2011 e il T.S. Eliot Prize.

Venerdì 22 giugno alle ore 21.30 in Piazzale San Francesco sarà Moni Ovadia, uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura ed artisti della scena italiana, che con il suo teatro musicale ispirato alla cultura yiddish, ha contribuito a farla conoscere al grande pubblico, a recitare in italiano i versi di due poeti greci, che a loro volta declameranno nella loro lingua i propri componimenti. Il primo sarà Antonis Fostieris (Atene, 1953). Fostieris ha pubblicato la sua prima raccolta poetica, Il lungo viaggio, nel 1971. Negli anni successivi sono usciti I luoghi dell’interiorità o le Venti (1973), Amore oscuro (1977), Il diavolo ha cantato a tempo (1981), Il tha e il na di Thanatos (1987), Il pensiero si addice al lutto (1996) e Prezioso oblio (2003), che ha ottenuto il Premio Nazionale di Poesia nel 2004. Dal 1975 al 1981 è stato direttore dell’annuario “Pìisis”. Nel 1981 ha fondato, con Thanasis Niarchos, la rivista letteraria “I léxi”, che da allora dirige. Ha tradotto Henry Miller, Boris Vian, Max Jacob, Paul Eluard. Leggendo le raccolte di Fostieris colpiscono la ricchezza del suo pensiero e la trama sottile di riferimenti culturali ai filosofi presocratici. Affascinano Fostieris, in particolare, il rapporto dell’essere con la morte e con la lingua, attraverso cui passa il confronto degli uomini con il mondo. Seguirà Nasos Vaghenàs (Drama, 1945), prolifico poeta della “generazione del ’70”, docente universitario di Letteratura neogreca a Rèthymno (Creta) e dal 1992 docente di Teoria della Letteratura ad Atene, dove ha studiato filologia. Ha insegnato a Roma, Essex e Cambridge. Ha esordito nel 1974 con la raccolta Campo di Marte, cui hanno fatto seguito Biografia (1978); Le ginocchia di Roxane (1981); Vagabondaggi di un non viaggiatore (1986); La caduta dell’uomo in volo (1989); Odi barbare (1992). È autore d’importanti saggi di teoria letteraria e sulla traduzione e di studi sui maggiori autori della letteratura greca contemporanea (tra i quali Il poeta e il ballerino, 1979, sulla poesia di Seferis). È stato tradotto in numerose lingue; in Italiano, Vagabondaggi di un non viaggiatore, a cura di Caterina Carpinato (Crocetti Editore 1997).

Chiuderà il festival una grande voce femminile della poesia contemporanea spagnola: sabato 23 giugno in Piazzale San Francesco alle ore 21.30 Clara Janés leggerà in lingua originale le sue poesie seguite dalla versione italiana recitata da Graziano Piazza, attore e regista, protagonista fra le altre cose della scorsa stagione teatrale di Fondazione Teatro Due. Clara Janés (Barcellona, 1940) è una delle voci più rappresentative e affascinanti della poesia spagnola contemporanea, ma la sua notevole produzione letteraria include anche racconti, biografie, saggi, autobiografie, racconti di viaggio e traduzioni. Si è dedicata in particolare alla poesia Ceca (Vladimír Holan e Jaroslav Seifert), ma ha tradotto numerosi autori anche dal francese (Marguerite Duras, Nathalie Sarraute) e dall’inglese (Katherine Mansfield, William Golding). Recentemente i suoi interessi si sono rivolti alla poesia persiana, turca e cinese, muovendosi poi verso lo studio delle religioni antiche. Clara Janés è attiva anche come editrice ed ha pubblicato diversi autori spagnoli; ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per la sua poesia e per la sua prosa, nonché per la sua opera di traduzione; i suoi lavori sono stati tradotti in quasi 20 lingue, incluso, arabo, persiano e islandese. La Janés fa parte dell’avanguardia della letteratura femminista spagnola: le sue poesie riflettono l’attenzione per la dualità del suo ruolo di donna e poetessa, indagandone la femminilità e l’intimità. La raccolta 'Kampa' (1986, scritta negli anni ‘70) è considerata uno dei nodi cruciali della letteratura erotica femminile. L’indagine sul femminile e l’erotico è proseguita in 'Eros' (1981) e 'Vivir' (1983), in modo talmente potente da indurre Rosa Chacel a definre la Janés una dei più grandi poeti d’amore della letteratura spagnola contemporanea. Nei suoi testi più recenti la Janés esamina nuove varianti della relazione tra il femminile, il corpo, la sensualità e l’erotismo – ad esempio attraverso la connessione tra Eros e morte in 'Arcángel de sombra' (1998).

 

QUI IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI REALIZZATI IN COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE TEATRO DUE

 

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