di William Shakespeare

Riccardo III è un eroe perverso, un sinistro e ambiguo villain, spietato ed egocentrico che si alimenta della crudele stupidità del mondo per dare un senso alla sua brama di potere, è il protagonista della storia dominata dalla normalità del male. Ma quasi sempre nella storia è possibile constatare che i grandi uomini sono tali per la grandezza degli effetti della propria perfidia e del proprio cinismo e non per la statura della propria umanità. Bisogna “abitare” la scena per riuscire a sentire l'eccezionalità di questa morbosa forma di dominio chiuso nei conflitti degli interessi di un orizzonte ristretto, sempre confusi con gli interessi del mondo. Ciò che si vive nella quotidianità della sopraffazione, si manifesta, sotto la lente impietosa del teatro, come un manicomio abitato da una società malata per incapacità e apatia dove le deformità più trasgressive e mostruose si alimentano al suo interno affondando nell’indifferenza del suo ventre molle. Questa malattia genera mostri che gli attori, al servizio di questa materia, si sforzano di conoscere nelle parole e nella dimensione di quei rapporti che Shakespeare, sulla scena, ha voluto portare al piacere ed alla conoscenza del mondo.

diretto e interpretato da Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani Laura Cleri Gigi Dall’Aglio, Tania Rocchetta, Marcello Vazzoler

luci Luca Bronzo
spazio scenico realizzato da Mario Fontanini
suono Andrea Romanini
collaborazione ai costumi Marzia Paparini

assistente alla regia Alice Bassi

foto di scena Marco Caselli Nirmal
produzione Fondazione Teatro Due