Chi l’ha detto che il genio debba essere sempre serio e tormentato? La genialità spesso può assumere l’aspetto di una risata, di un susseguirsi di folli equivoci e di gag esilaranti, come in Rumori fuori scena, raro esempio di commedia raffinata e divertente, che raggiunge in questa stagione i 30 anni di successi.

“Non funzionerà mai qui da noi, è humour inglese”, aveva detto Attilio Corsini a proposito di Rumori fuori scena di Michael Frayn nel 1982, prima del suo debutto nazionale al Teatro Flaiano a Roma. Poi, insieme a Viviana Toniolo, si convinse ad allestire lo spettacolo che oggi festeggia quasi diecimila repliche. Un successo di pubblico che incorona la commedia degli equivoci per eccellenza costruita da Frayn in modo originale, leggero, intelligente e estremamente esilarante, dimostrando come il “dietro le quinte” possa essere molto più divertente dello spettacolo in sé.

La storia è quella di una compagine di attori alle prese con un testo da mettere in scena: un meccanismo di alta precisione di teatro nel teatro, che mette in ridicolo i cliché della commedia classica sbirciando nel dietro le quinte, dalle prove generali, alle vicende di compagnia, alla rappresentazione finale di Nothing on (Niente addosso). Il testo è diviso in tre atti: nel primo assistiamo alle prove generali dello spettacolo, silenziosi invitati nascosti fra le poltrone del teatro; nel secondo assistiamo al dietro le quinte e alle caotiche vicende della compagnia; nel terzo siamo finalmente spettatori di una “drammatica” rappresentazione. Tutto si svolge in una lussuosa villa i cui proprietari dovrebbero essere all’estero e in cui tutti sono certi di trovarsi soli: la domestica che vorrebbe godersi un piatto di sardine davanti alla tv; il responsabile dell’agenzia che venderà l’immobile, ma che intanto lo usa per le sue scappatelle; uno scassinatore dalle bieche intenzioni e addirittura uno sceicco interessato all’acquisto. Il regista della commedia prossima al debutto ha il suo da fare per oliare l’ingranaggio comico e per tenere a bada le bizze degli interpreti, ognuno con i propri tic, frustrazioni o innamoramenti.

Quando poi il pubblico è invitato a sbirciare dietro le quinte, s’imbatterà nelle ripicche e nei litigi tra gli attori: un irresistibile pastiche d’interruzioni, errori, isterie, conflitti, tensioni, riappacificazioni s’intreccerà con qualche intrallazzo amoroso, che sembrerà compromettere definitivamente le repliche della commedia…