con
Laura Formenti
Luz Beatriz Lattanzi
Irina Lorandi
Sara Nomellini
luci Romain Landry
testo e regia Francesca Volchitza Cabrini
Se mi guardi, esisto affronta l'anoressia, una malattia incompresa, silenziosa, solitaria che consuma corpo e spirito. Chiara è un'adolescente che ha deciso di non crescere. Accanto a lei, in una scena spoglia, si muovono tre personaggi inquietanti, gli Indifferenziati che la seguono e la tormentano come i ricordi, le allucinazioni, i pensieri in lotta, i dubbi pieni di angosce. Tanto più il corpo è alienato tanto più l'animo prende corpo e voce, dicendo e mostrando la follia e il presente del malessere: un’ anarchia di voci aggressive, violente e sovrapposte che la sostiene e la guida nel suo progetto utopico di restare bambina per sempre.
A fantasia ed incubi si alternano ricordi e momenti di vita vissuta: così, semplicemente rivestendosi di un accessorio, i tre Indifferenziati assumono le sembianze dei familiari di Chiara, i genitori, la nonna scomparsa, le zie.
Lo spettacolo, rappresentato a Parigi nel 2010, nella versione francese Si tu me regardes, j'existe, tradotta da Enrico Cobianchi, è un viaggio profondo nell'intimità della sua psiche torturata e distrutta, scenario di riti, obblighi e ossessioni.