Per questa sua nuova creazione, la Szputnyik Shipping Company diretta dal vulcanico regista ungherese Viktor Bodó, ha concepito, in collaborazione con Fondazione Teatro Due quattro altre realtà teatrali internazionali, un progetto teatrale originale e nomadico, disegnato come un prodotto multilinguistico e multidisciplinare che possa essere portato in tutti gli angoli d’Europa.
Basato sul celebre romanzo 1984 di George Orwell e sulle regole del gioco da tavolo “ettler”, Social error è un progetto scenico feroce e denso d’azione, che porta in scena le dinamiche sottese al mondo contemporaneo, tragicamente vicino a quello di orwelliana memoria, attraverso numerosi elementi presi in prestito dai giochi di ruolo e da tavolo. Uno show di sopravvivenza sociale che offre al pubblico la possibilità di interagire con la scena attraverso una votazione, meccanismo mutuato dai reality show televisivi, per rivelare le logiche intrinseche alla politica e le dinamiche sociali moderne.
Lo spettacolo è accompagnato da un sito in tre lingue ricco di contenuti testuali e multimediali associati ai comuni “social error”.
Perché l’uomo non riesce a creare una forma sociale nella quale si possa vivere tutti felicemente?
Questa domanda è il punto di partenza di Social Error, uno spettacolo che non ha risposte, ma che solleva ed esamina molte questioni per sottolineare che le cose non vanno bene e tutti dovremmo fare qualcosa.
Social Error è il campanello d’allarme che ci suona in testa quando vediamo una stortura, una bruttura alla quale non possiamo opporci, anche se vorremmo.
Social Error è
quando un barbone muore congelato per strada, mentre i palazzi sono vuoti
quando un uomo onesto si fa un mazzo così per lavorare e non gli pagano lo stipendio
quando i bambini sono considerati criminali o obbligati ad esserlo
quando siamo ostaggio di giochi politici
quando gli interessi individuali gettano le masse nella miseria
quando non difendiamo chi ha bisogno di essere difeso
quando la storia si ripete
quando i governi reprimo manifestazioni pacifiche con l’aiuto della polizia
quando non resta che manifestare
quando neanche manifestare serve
quando i maestri terrorizzano i bambini
quando i bambini picchiano i maestri
quando il più forte si rifà sul più debole
quando per soldi facciamo cose che non vorremmo fare
quando sei un disoccupato figlio di disoccupati
quando non ci sono possibilità di studiare
quando non ci sono possibilità
quando qualcuno viene chiamato sporco negro, frocio, rabbino
quando voltiamo i tacchi e andiamo avanti
quando un bambino raccoglie una mina per terra e perde un braccio
quando uno costruisce una bomba per uccidere gli altri
quando non prendiamo posizione
quando accettiamo che le cose accadano a noi
quando accettiamo che le cose accadano agli altri
quando “…guerra è pace, libertà è schiavitù, ignoranza è potere” (Orwell, 1984)
Viktor Bodó