TEATRO PARA MINUTOS

di Juan Mayorga

con Roberto Abbati, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Gigi Dall’Aglio, Davide Gagliardini, Salvatore Iaia, Luca Nucera, Bruna Rossi, Massimiliano Sbarsi, Nanni Tormen, Francesca Tripaldi


regia
Gigi Dall’Aglio


produzione
Fondazione Teatro Due

Spazio Minimo (e altri spazi)
10, 13, 14, 15 Aprile 2018 ore 20.30

Il teatro di Juan Mayorga ha qualcosa di enciclopedico, di matematico, soprattutto di filosofico. Le possibilità, le apparenze e le diversità vengono indagate con un rigore e un metodo tali da rendere i suoi testi dei piccoli capolavori di precisione. Tanto più questa caratteristica si può osservare in queste piccolissime quanto preziose produzioni testuali, in cui l’estrema semplicità delle situazioni nasconde un universo di domande e di sfaccettature, alcune delle quali anche molto violente o inquietanti. E, proprio come se si avesse di fronte un’enorme scaffalatura piena di libri, ci si ferma a leggere i titoli, si sfogliano le pagine, e ci si rende conto di essere davanti a un campionario di tutto ciò che è umano, anche nei suoi risvolti più disumani.
Teatro para minutos è una suite di brevi testi, ma anche un percorso nel Bene e nel Male. È una sequenza quantistica di flash, una serie di aperture fulminee all’interno di universi piccoli e grandissimi, uno sguardo fugace in stanze che possono contenere universi privati o i massimi sistemi del nostro Pianeta. Il tutto con lo sguardo lucido di Mayorga, che li rende poetici e scientifici allo stesso tempo.

L’importanza di un quadro non si misura dalla quantità di parete che occupa, ma dalla forza con la quale crea tensione sulla parete. Senza dubbio, nell’ambiente teatrale domina l’opinione che un testo teatrale debba durare oltre l’ora e mezza.
La standardizzazione dei testi è un sintomo dell’anchilosamento del teatro. Quasi ovunque vige il luogo comune che il testo non è opera importante se non può servire come base per uno spettacolo di novanta minuti. Si calcola l’importanza di un testo in maniera conforme alle abitudini di consumo dello spettatore medio, quello che va a teatro perché lo intrattengano.
Di sicuro c’è che il valore di un’opera teatrale non dipende dalla sua estensione, ma dalla sua intensità. Dipende dalla sua capacità di assorbire e trasmettere esperienza. Dalla generosità con la quale arricchisce in esperienza i suoi spettatori.
Ciascuno dei testi che costituiscono questa raccolta di “Teatro para minutos” vuole essere letto non come abbozzo o spunto per un testo più ampio, e ancora meno come residuo di un lungo testo mancato. Ciascuno di questi testi vuole essere letto come opera completa.
Questo non significa che un lettore o una messa in scena non possano svelare passaggi nascosti che mettono in comunicazione un testo con gli altri. Forse alcuni di questi passaggi fra i testi saranno meno nascosti per il lettore che per chi li ha scritti. Alla fin fine, un testo sa sempre cose che il suo autore ignora.

Juan Mayorga