A breve – il prossimo 23 febbraio – debutterà Enron, nuova produzione di Fondazione Teatro Due che vede lavorare insieme gli attori dell'Ensemble Stabile insieme ai ballerini di Balletto Civile, tutti capitanati da Leo Muscato alla regia e da Michela Lucenti alla scrittura fisica.
Enron parla di un collasso economico ma anche morale e sociale. Una dedica a una società in disfacimento annebbiata dalla sete di potere. Per accompagnarvi al debutto vogliamo offrirvi dei piccoli ritratti dei protagonisti di questa storia – purtroppo – vera ma anche di chi ha deciso coraggiosamente di portarla sul palco. E allora vi lasciamo leggere il primo capitolo dedicato, ci sembra giusto, all'autrice.

CAPITOLO 1, LUCY PREBBLE, AUTRICE DEL TESTO
E’ una precoce Lucy Prebble, e una prolifica. Ha 32 anni oggi e ha esordito quando ne aveva solo 22, con una laurea in tasca e un corso di scrittura creativa all’attivo. Veloce, spedita, energica, risoluta e lucidissima, la Prebble è amante degli scandali, affascinata dal potere e dalla sua perdita.

 

In questi giorni è in scena al National Theatre di Londra il suo nuovo testo, The Effect: ha debuttato lo scorso autunno e ha già ricevuto il Critics Cirle Drama Award, con un testo sull’amore, la malattia, le neuroscienze e i sentimenti (protagonista la stessa splendida attrice di Diario di una squillo per bene, Billie Piper).

Già alla prima pubblicazione ufficiale con The Sugar Synondrome, 2003/2004, il successo di Lucy è strepitoso: ottiene il TMA Award for Best New Play e si rimette subito al lavoro per un nuovo progetto. Segue The Secret Diary of a Call Girl, in Italia Diario di una squillo per bene, serie televisiva giunta a tre edizioni, trasmessa in tutto il mondo. Il 2009 poi è l’anno di Enron, testo dedicato al collasso della settima corporation più grande degli Stati Uniti, nel 2001. La Prebble termina Enron dopo 4 anni di ricerche intense, di analisi di carte, articoli, stenografie di tribunale, atti giudiziari, arrivando a ricostruire non semplicemente la vicenda economico-politica intorno al crollo finanziario più grave di quegli anni ma anche e soprattutto arrivando a dipingere, con musicalità, energia, movimento, la “corporate culture” degli anni ’90, quella sbronza di fiducia nei mercati che rese tutti invincibili e ricchi, per un po’… Un teatro musicato, fuori da ogni categoria, uno spettacolo cinico, satirico, tagliente, travolgente, come lo furono i protagonisti della vicenda all’apice del loro successo. Si conquista la critica e il pubblico inglese la Prebble, e inizia la sua scalata, dal west-end londinese alla Broadway Avenue newyorkese l’anno dopo. E Hollywood non è lontana, dato che la Sony ha acquistato i diritti mettendo di nuovo Lucy al lavoro.

Ed ecco cosa ha rivelato al Guardian: le sue regole per creare, scrivere, immaginare un buon testo…

 

• Prova tu stesso a recitare quello che scrivi. Chiudi le tende, e prova.

• Se mai a un personaggio venisse da chiedere all’altro “cosa vuoi dire?”, allora la scena va ri-scritta.

• Sentirsi intimiditi è un buon segno. Scrivere da una posizione rassicurante produce solo materiale che nella migliore delle ipotesi sarà noioso, e nella peggiore, disonesto.

• Va bene usare amici e amanti nel lavoro. Saranno stranamente lusingati.

• Immagina il palco, non una location.

• Scrivi all’indietro. Parti dai sentimenti che vuoi che il pubblico abbia alla fine e poi chiediti continuamente “come potrebbe essere successo?”, finché non arrivi a un inizio.

• Svelati attraverso la tua scrittura, specialmente nelle parti di te che non ami.

• Accetta il fatto che chi non ti conosce potrebbe non apprezzarti.

• Cerca di non attribuire ai personaggi lavori troppo solitari: evita i mestieri deliberatamente idiosincratici (esempio, il ragazzo delle affissioni notturne) o solipsistici (esempio, lo scrittore).

• Scrivi di quello che non sai. Se sai già cosa pensi di qualcosa che stai scrivendo, lo puoi fare in una frase, non serve un intero testo.

• Un problema narrativo apparentemente indistricabile ha già spesso in sé la soluzione se se ne drammatizza il conflitto.

• Circondati di persone che non si offendono se sparisci per un po’ e gli tiri dei bidoni.

• Sii carino con le persone che hai intorno. Ricorda che devono sopportarti…

• Rompi le regole, se sai nel profondo che quello che stai facendo è importante.

 

PER APPROFONDIMENTI

http://www.guardian.co.uk/stage/lucy-prebble

http://www.nationaltheatre.org.uk/

http://en.wikipedia.org/wiki/Lucy_Prebble

http://www.knighthallagency.com/client/lucy-prebble/

 

G.Guiducci