di Abraham B. Yehoshua traduzione Alessandra Shomroni – adattamento Edoardo Erba con Elisabetta Pozzi (Tirza), Claudia Giannotti (Rachel Sarid), Sergio Romano (Avinoam Sarid), Michele de’ Marchi (Amikam), Massimiliano Sbarsi (Dr. Assaf), Mariangela Granelli (Naomi), Noemi Condorelli (Noa) scene e costumi Margherita Baldoni luci Luca Bronzo regia Carmelo Rifici

Una notte di maggio descrive un momento critico e fondamentale della storia israeliana, la notte in cui il presidente egiziano Nasser annunciò la chiusura dello stretto di Tiran al passaggio delle nostre navi, innescando la serie di eventi che, una decina di giorni più tardi, condusse allo scoppio della guerra dei sei giorni . Considerata la migliore opera teatrale di Yehoshua, Una notte di maggio è ambientata all’interno di una vecchia villa del quartiere di Rehavia, a Gerusalemme, in un appartamento situato nel seminterrato in cui si ritrovano i membri della famiglia Sarid. È appunto la notte del 23 maggio 1967, vigilia della guerra dei sei giorni, e l’angoscia e il timore per l’imminente conflitto, la possibile sconfitta e un eventuale sterminio, per la distruzione e la morte incombente, esasperano gli animi dei protagonisti facendo riaffiorare malesseri esistenziali e conflitti sopiti. Nell’arco di una sola notte, tra le sette di sera e le sei del mattino seguente, in un clima di continua tensione, non priva tuttavia di sfumature ironiche, si consuma il dramma della famiglia, fino al suo sgretolamento. Un uomo si ritrova con l’ex moglie e il suo nuovo marito. Scaveranno nelle ragioni del loro divorzio, con il fratello pazzo e la madre che la sta diventando: una commedia cadenzata dalle notizie radiofoniche dell’ineluttabile guerra che li ha riuniti. Una notte di maggio è una commedia che si situa nell’ambito della drammaturgia israeliana legata alla formazione dello Stato d’Israele, ma nello stesso tempo ne definisce la specifica direzione di ricerca e di unicità. Spicca la tendenza a fotografare i personaggi in situazioni estreme di sensibilità nervosa, a portarli sull’orlo di qualche disastro o esplosione patologica di forze psichiche sopite, ad acuire il conflitto tra memoria, isolamento e oblio. Già assistente di Luca Ronconi in occasione del Progetto Domani, in precedenza giovane talento emerso dal progetto Work in Progress del Teatro Litta di Milano, Carmelo Rifici, classe 1973, ha già all'attivo alcune messinscene degne di nota, dal Giro di vite di Henry James (che gli è valso nel 2005 il premio della critica teatrale) alla Lunga giornata verso la notte di O'Neill e La signorina Julie di Strindberg.

 

Produzione Fondazione Teatro Due 24 ottobre 2008 ore 21.00 25 ottobre 2008 ore 20.00