Fondazione Teatro Due

presenta

VECCHIE NOVITA'

WHAT GOES AROUND COMES AROUND

VIEILLES NOUVEAUTES

Esercizi di memoria

 

 

a cura di Lino Guanciale

 

con gli studenti della Scuola per l'Europa: Riccardo Bertorelli, William Boelaert, Esther Bonsu, Jacopo Castelletti, Miriam Cerruti, Rita El Hamidi, Timea Hodi, Sophia Luche, Luca Mazza, Ludovic Nissanoff, Marta Pellegrino, Alicia Puyol

 

gli studenti del Liceo Ulivi:  Enrico Bussolati, Claudio Cannucciari, Martina Caviola, Rocco Conforti, Emilio Cunial,  Marco De Maria, Ilaria Lazzari, Angela Malo, Carmen Mutti, Emile Noharet, Alessandra Privitera, Giulia Ravazzoni, Matteo Rossi 

 

gli studenti del Liceo Bertolucci:  Federica Bilzi 

   

Teatro Due, 15 novembre 2010 ore 21.00

Ingresso gratuito

 

“Giovani della rivoluzione!Uomini e donne di tutta Parma! Parmigiani (Italiani) sparsi nel mondo, oltre i monti e oltre i mari! Ascoltate! Un'ora solenne sta per scoccare nella storia della Patria. Da Parma si alzerà l'inno che travolgerà il mondo. Con decisa determinazione ci muoveremo oggi verso la gloriosa Vittoria sugli stati canaglia!!”

Questo è il trionfale messaggio di guerra trasmesso dalla radio in seguito all'uccisione di un deputato italiano nei pressi del Parco Ducale ad opera di un fittizio commando di terroristi stranieri. Grazie a questo tragico evento riaffioreranno dalla mente dei cittadini del capoluogo emiliano quei latenti sentimenti carichi di rabbia e xenofobia duri, evidentemente, a scomparire. Nella progressiva escalation di violenza si vedranno così formare brancaleonesche ronde di volontari con l'incarico di epurare la città dalle ostili presenze straniere, e così il rinomato Kebab da Ahmed sarà convertito nel più italiano Kebabbo da Amedeo! Questo ritratto apparentemente semiserio e paradossale della nostra città, caratterizzata da un passato come quello delle inespugnabili Barricate antifasciste del '22 e della sistematica guerriglia partigiana del '43-'45, funge (nelle intenzioni dei giovani autori) da monito contro quella che Piero Gobetti chiamava la "faciloneria italiana" di inquadrare sempre un Nemico a cui addossare i propri mali e le proprie colpe, e come salvagente alla situazione di informazione precaria in cui stiamo vivendo, che ci rende ancora, purtroppo, facili prede di un regime pseudo-autoritario. Prendendo liberamente spunto dal capolavoro Krausiano Gli Ultimi Giorni dell’umanità questi  neopartigiani ci spiegano insomma che nelle profondità della nostra coscienza "2+2" è ancora uguale a "5".