VOI SIETE QUI perché il teatro è un luogo per gli esseri viventi.

VOI siete qui perché il teatro è necessario. Il teatro è necessario perché è il luogo dove si può scoprire e far circolare quello che c’è di più vivo nella vita fino a spingere la vitalità della vita dentro alla morte.

VOI SIETE QUI perché c’è una sorta di liberazione nello choc poetico di una rappresentazione teatrale.

VOI SIETE QUI perché il teatro non è un’impresa come un’altra: non rende, riguarda l’essenziale. E’ l’arte del presente condiviso, l’arte del dettaglio, l’emozione dell’incontro tra arte e artigianato, tra gli artisti e gli spettatori.

VOI SIETE QUI perché è il pubblico l’attore principale di un teatro in vita e in salute.

VOI SIETE QUI perché… VOI SIETE QUI perché il teatro è una follia. Bisogna essere folli per farlo, folli per amarlo, Folli per andarci.

VOI SIETE QUI perché andare a teatro vuol dire uscire dal mondo come è.

VOI SIETE QUI perché il teatro è il mondo, non come è ma come potrebbe essere, la molteplicità di molti mondi possibili.

VOI SIETE QUI perché entrando in teatro avete la possibilità di sedervi davanti a una finestra che guarda il mondo, cioè guarda voi.

VOI SIETE QUI perché non desiderate la paura, il ripiegamento, la chiusura, lo spaesamento e la solitudine.

VOI SIETE QUI per opporvi al trionfo del denaro, dell’intrattenimento, del lavaggio del cervello.

VOI SIETE QUI per respirare un po’ d’aria buona.

VOI SIETE QUI perché il teatro è una via d’uscita, non una fuga dal mondo, piuttosto un modo di spostarsi, uno scostamento, un farsi da parte.

E allora, voi e noi, che cosa cerchiamo nel teatro? Che cosa ci troviamo qualche volta, non sempre? Una possibilità, una possibilità che il mondo vada diversamente, che sia diverso.

VOI SIETE QUI perché la vocazione primaria del teatro è proprio quella di proporre un altro mondo. Una possibilità che il mondo sia trasformabile.

VOI SIETE QUI per una possibilità?

Perché una sola? Molte, un’intera folla di possibili.

VOI SIETE QUI perché questo possa succedere, qualche volta. Qualche volta succede che usciamo dal teatro scossi, sconcertati, sottosopra, profondamente trasformati.

VOI SIETE QUI e ho l’impressione di accumulare dei brandelli di sogno di un teatro ideale…

un sogno forse un po’ slabbrato, fatto di contraddizioni, costruito da personalità diverse, da artisti qualche volta estranei gli uni agli altri, da dinamiche di scritture opposte nel prolungamento di una storia artistica già molto ricca.

VOI SIETE QUI perché sapete l’importanza che un teatro sia aperto tutti i giorni con i suoi spettacoli, con le sue incursioni dentro alle scuole, dentro all’università, tra le persone, tra i cittadini.

VOI SIETE QUI perché la parola in un silenzio assordante si contrapponga al rumore del vuoto.

VOI SIETE QUI perché in teatro l’ombra è più forte della luce, anche la nostra ombra, quella che dà uno spazio, una visibilità anche ai perdenti.

VOI SIETE QUI e mi verrebbe voglia di fare la lista di tutti gli artisti che creano l’anima del Teatro Due, ma questo mi costringerebbe a citarne soltanto alcuni. I registi, gli autori, ma VOI SIETE QUI perché il cuore, che fa battere il ritmo vitale del teatro, sono gli attori insieme a tutti quelli che lo costruiscono il teatro. I tecnici, gli artigiani degli uffici, gli inventori degli spazi, tutti pezzi di una macchina per raccontare delle storie.

VOI SIETE QUI perché anche grazie a queste storie gli uomini di oggi hanno il potere di riflettere e di inventare un futuro ancora indeterminato e, speriamo, libero di sentirsi parte della Storia con la S maiuscola.

VOI SIETE QUI spero ancora per molto tempo, perché l’appartenenza a un teatro è l’identità di una Città…

Paola Donati