L’ISTRUTTORIA

di Peter Weiss

con
Roberto Abbati,
Paolo Bocelli,
Cristina Cattellani,
Laura Cleri,
Gigi Dall’Aglio,
Pino L’Abbadessa,
Milena Metitieri,
Bruna Rossi
Davide Carmarino
(esecuzione musicale)

musiche originali Alessandro Nidi
costumi Nica Magnani
luci Claudio Coloretti

regia Gigi Dall’Aglio

produzione Fondazione Teatro Due

Spazio Bignardi

9, 10 e 16 gennaio, 5 e 6 marzo 2016 ore 21.00

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A Peter Weiss in occasione del centenario della nascita.

Un Teatro che racconta la Storia e fa la Storia del Teatro: a Parma da più di 30 anni si celebra la memoria dell’Olocausto con uno spettacolo fra i più longevi del teatro italiano, tappa cruciale della storia della scena del nostro paese, testimonianza eccezionale e sempre attuale che continua a emozionare il pubblico e a tenere vivo il ricordo tragico della Shoah: L’Istruttoria, testo scritto da Peter Weiss nel 1965 e messo in scena da Gigi Dall’Aglio nel 1984, interpretato in tutte queste stagioni dagli stessi attori e intatto nella sua intensa drammaticità e nel suo allestimento, ritorna in scena proprio nel mese di gennaio, internazionalmente dedicato alla Memoria dello sterminio nazista di milioni di ebrei in Europa con una legge della Repubblica Italiana e con una risoluzione ONU del 2005.

Un giudice, un difensore, un procuratore, diciotto accusati e nove testimoni anonimi sono i personaggi di quest’opera in undici canti che, come un inferno laico e contemporaneo, trascende la rappresentazione del processo e acquista la liricità di una tragedia antica. Una sorta di viaggio agli inferi, non solo nel tempo ma anche nello spazio, in cui i personaggi, bloccati tra forma e vita, tentano con l’azione di dipingere “l’istante eterno” della storia e del ricordo.

Atto di denuncia contro i criminali nazisti, L’Istruttoria venne scritto da Peter Weiss dopo aver assistito allo storico processo che si svolse a Francoforte dal 1963 al 1965 contro un gruppo di SS e di funzionari del lager di Auschwitz. Le 183 giornate del processo in cui vennero ascoltati 409 testimoni, 248 dei quali scelti tra i 1500 sopravvissuti, rappresentarono il primo tentativo da parte della Repubblica Federale Tedesca di far fronte alla questione delle responsabilità individuali, imputabili ad esecutori di ogni grado attivi nei recinti del lager.

Da 30 anni gli stessi attori dell’Ensemble Stabile di Teatro Due portano in scena L’Istruttoria; ogni anno il rito del Teatro si compie accompagnando le diverse generazioni nell’inferno di Auschwitz, in un viaggio-tragedia della Storia contemporanea in cui non può compiersi nessuna catarsi. Uno spettacolo che nel tempo ha visto cambiare il pubblico, la sua coscienza, la storia politica e ha visto crescere i suoi attori. “Nel 1965, quando L’Istruttoria fu pubblicata, – spiega il regista Gigi Dall’Aglio – furono molti gli allestimenti realizzati secondo i dettami teatrali di Peter Weiss. Questi richiedevano un’estremizzazione del concetto del teatro epico brechtiano come la totale riduzione dell’aspetto emotivo per far emergere in tutta la sua potenza, l’informazione documentaria. Allora nei libri di storia quasi non veniva citata la Shoah e il testo di Weiss forniva notizie sconvolgenti: per questo aveva un senso elencare quante persone erano state uccise in un modo, quante in un altro, quante torturate etc. Vent’anni dopo, quando abbiamo messo in scena il testo, i fatti erano ormai venuti alla luce e la gente li aveva collocati nel proprio personale archivio storico. Per me quindi è diventato importante ricostruire la memoria di questo fatto, intesa come memoria emotiva. È stato come se, dopo aver studiato il testo sul piano razionale, fossi andato a dormire con quel turbamento e avessi sognato lo spettacolo, così come poi lo abbiamo fatto”.

L’ENSEMBLE STABILE ATTORI DI FONDAZIONE TEATRO DUE È STATO INSIGNITO DELL’ATTESTATO DI CIVICA BENEMERENZA DEL COMUNE DI PARMA IL 13 GENNAIO 2013 IN OCCASIONE DEL PREMIO SANT’ILARIO “QUALE ESEMPIO RADICATO SUL TERRITORIO DI FERTILE TERRENO PER LA CULTURA LOCALE, COME ESPRESSIONE DELLA PASSIONE PER IL TEATRO INTESO COME LUOGO DI VITA IN CUI LO SPETTATORE È IL VERO PROTAGONISTA”.