La suite di un albergo di Tangeri in Marocco, la capanna di lusso sulla spiaggia di St. Thomas alle Isole Vergini nel Mar dei Caraibi e una stanza qualsiasi all’Hotel Principal di Oaxaca, Messico. Queste sono gli ambienti in cui lo scrittore californiano Jon Robin Baitz colloca le parole di un uomo e di una donna che, attraverso flussi di pensiero, sfoghi, confessioni, riflessioni acide sui propri e gli altrui comportamenti, formano il tessuto di un lavoro teatrale che si intitola appunto TRE ALBERGHI in scena a Teatro Due martedì 19 e mercoledì 20 aprile alle 21.00 diretto da Serena Sinigaglia e prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Francesco Migliaccio e Maria Grazia Plos interpretano Ken e Barbara, marito e moglie un tempo carichi di ideali: sognavano di cambiare il mondo, quando militavano nei Peace corps. Quando poi Ken decide di lavorare per una multinazionale di prodotti di prima necessità, proprio per approfondire la sua battaglia in favore di chi ha fame, le cose cambiano e lui si ritrova ad essere ingranaggio del sistema di sfruttamento della fame. Proprio quel sistema che lui sognava di scardinare, lo stesso sogno di Barbara, che non riconosce più suo marito in quel freddo e spietato manager che Ken è diventato. La crisi di coppia cresce insieme al figlio dei due, che li metterà faccia a faccia con la loro incolmabile distanza e li costringe allo scontro. Dalle stanze di tre alberghi, marito e moglie raccontano tre fasi della loro vita, che investono lo spettatore con la violenza del lampo di un flash: il successo di Ken, la denuncia di Barbara, la fuga di lui verso, forse, il ritorno a un’età dell’innocenza. Questi alberghi sono i ”non luoghi” di una narrazione serrata e tagliente che attraversa tre momenti della vita coniugale dei protagonisti, che si dipana nella sua contraddittorietà e in un tortuoso percorso verso la consapevolezza e la coscienza critica di se stessi e del mondo. Quella dell’americano Baitz, vissuto tra gli Stati Uniti, il Brasile e il Sudafrica, è una drammaturgia “del mondo”, che supera confini e appartenenze sociali o culturali per concentrarsi su argomenti di potente universalità. Raffinato esempio di scrittura contemporanea, il lavoro di Baitz precede di poco il suo lavoro di sceneggiatore (per serie televisiva americane di successo, “Brother & Sister” e “The Slap”) e sembra sia stato intimamente ispirato dalla propria famiglia, soprattutto dal padre, dirigente in una potente industria alimentare americana, che in quelle località del “terzo mondo” svolgeva l’attività di responsabile capo delle vendite. Il suo stile asciutto è spesso tagliente e spietato, ma la lucidità della scrittura è valsa a Baitz molteplici premi. Con Tre Alberghi nel 1991 ha vinto l’Humanitas Prize.