Il 3 giugno alle ore 16.00 si svolgerà il quarto appuntamento di Dolore in bellezza, la rassegna ideata dalla psichiatra Maria Inglese e dalla sociologa Vincenza Pellegrino che sta affascinando il pubblico e svelando le molte possibilità di trasformare l’esperienza del dolore in qualcosa di utile per la collettività. Martedì l’etnopsichiatra e etnopsicoterapeuta Piero Coppo parlerà di come “negoziare con il male” dialogando con Maria Inglese e proponendo alcuni brani illuminanti che saranno letti dagli Attori dell’Ensemble Stabile di Teatro Due. A introdurre l’incontro sarà Paolo Volta, Direttore delle attività socio sanitarie Ausl Parma, accompagnato da letture a cura degli attori dell’Ensemble Stabile Attori Teatro Due. L’incontro porta il titolo “Negoziare con il male”, mutuato dal volume di Piero Coppo, pubblicato da Bollati Boringhieri nel 2007, in cui l’autore racconta con toni narrativi e riflessioni teoriche il suo incontro con la stregoneria e la contro-stregoneria in Mali, negli anni in cui ha lavorato a stretto contatto con i sistemi di cura locali.

Piero Coppo racconterà la sua esperienza di medico bianco tra i guaritori tradizionali, le pratiche di “difesa” e protezione dalle forze maligne, gli oggetti protettivi, lo scontro tra forze rinnovatrici e moderne da un lato, e tra tradizione e conservative dall’altro, il tutto all’interno di un sistema di “regolazione e mediazione con l’invisibile a cui appartengono malattia e cura”.

PIERO COPPO

Piero Coppo, neuropsichiatria e psicoterapeuta, è autore di diversi volumi sul tema dell’etnopsichiatria e sui sistemi di cura tradizionali; tra i suoi testi ha pubblicato con la casa editrice Bollati e Boringhieri “Guaritori di follia. Storie dell’altopiano Dogon”, 1994, “Tra psiche e culture. Elementi di etnopsichiatria”, 2003, “Le ragioni del dolore. Etnopsichiatria della depressione”, 2005. L’ultimo libro “Le ragioni degli altri. Etnopsichiatria, etnopsicoterapie”, è pubblicato da Raffaello Cortina, 2013.Dal 1979 al 1990 ha lavorato soprattutto in Africa (Mali e Somalia) e Mesoamerica (Guatemala), coordinando Programmi di Cooperazione Internazionale come esperto della Direzione Generale Cooperazione Sviluppo e dell’UNICEF nel campo della valorizzazione delle risorse locali di cura (medicine tradizionali) e della loro articolazione con la medicina d’importazione. Dal 1990 a oggi, pur continuando saltuariamente attività di ricerca e cooperazione all’estero, si è dedicato ad attività di formazione nel campo dell’etnopsichiatria, sia verso operatori delle Aziende Sanitarie che in percorsi universitari e post-universitari (ha insegnato Etnopsichiatria all’Università Ca’ Foscari di Venezia). E’ autore con Lelia Pisani di alcuni documentari etnografici, tra i quali Hoolle Hoore, la danza degli spiriti e Juru, un culto di possessione Bwa, girati in Mali. Dal 2000 si occupa infatti di ricerche sugli stati non ordinari di coscienza e sui dispositivi capaci di ritualizzarli. E’ presidente dell’Organizzazione Interdisciplinare Sviluppo e Salute e vicepresidente onorario della Società Italiana di Antropologia Medica (SIAM).

QUI UNA SUA AUDIO-INTERVISTA SUL SUO TESTO

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