Kurt Gerron, nato Kurt Gerson (Berlino, 11 maggio 1897 – Auschwitz, 15 novembre 1944), è stato un attore, regista e cantante tedesco di origine ebrea. Fu una delle vittime della Shoah, ucciso nel campo di concentramento di Auschwitz. Gerron nacque a Berlino come Kurt Gerson da una famiglia ebrea della media borghesia. All’inizio della prima guerra mondiale si arruolò volontario; ferito in combattimento, fu esonerato dal servizio e decorato con la croce di ferro di seconda classe. Passò il resto degli anni di guerra studiando medicina all’Università; a causa delle esigenze belliche Gerron tornò al fronte in qualità di medico negli ultimi mesi del conflitto. Già nel 1920 abbandonò la professione medica per dedicarsi alla carriera di attore di teatro. Negli anni venti e trenta fu attore e regista di successo. Grazie al cinema la sua popolarità esplose in modo così improvviso che nel 1927 aveva già partecipato a quasi trenta film. Ebbe successo anche come attore di teatro e cabaret. Nel 1928, ricoprì il ruolo di Jackie Tiger Brown, il capo della polizia, alla prima di Die Dreigroschenoper. Nel 1930 interpretò il ruolo del mago Kiepert ne L’angelo azzurro, al fianco di Marlene Dietrich, parte che lo consacrò come stella del cinema e lo spinse ad occuparsi anche della regia, per conto dell’allora nota casa di produzione UFA, per la quale diresse alcuni film. In seguito alla promulgazione delle leggi razziali, nel 1933, durante le riprese di Kind, ich freu mich auf dein Kommen per la UFA, la produzione costrinse ad abbandonare la lavorazione del film e lo sostituì. Dopo aver abbandonato la Germania ed essersi spostato dapprima in Francia, Gerron trovò lavoro come regista nei Paesi Bassi, ottenendo un buon successo. Alcune sequenze di repertorio che lo vedevano protagonista furono montate suo malgrado nel film di propaganda razzista “Der ewige Jude” (L’eterno ebreo), voluto da Joseph Goebbels. In seguito all’occupazione tedesca dei Paesi Bassi durante la seconda guerra mondiale, nel 1943 venne arrestato e deportato nel campo di smistamento di Westerbork, quindi internato nel Campo di concentramento di Theresienstadt, all’interno del quale scrisse il suo noto spettacolo di cabaret “Karoussel“. Visto il fermento internazionale, i nazisti decisero di trasformare il campo di concentramento di Theresienstadt in un “campo di rappresentanza”, col quale mostrare l’immagine posticcia dei campi di concentramento come d’un luogo felice e confortevolmente organizzato. Oggetto di controllo anche da parte della Croce Rossa internazionale, per la quale venne architettata un’apposita messinscena, il campo contenne fino a 55.000 deportati. Gerron fu obbligato a far da regista per un film di propaganda sul campo di concentramento di Theresienstadt, in cambio forse dell’implicita promessa d’aver salva la vita. Gerron realizzò quindi il documentario “Theresienstadt. Ein Dokumentarfilm aus dem jüdischen Siedlungsgebiet” (in italiano: Terezin: Un documentario sul reinsediamento degli ebrei), noto anche come “Il Führer regala una città agli ebrei“. Il film, girato nell’autunno del 1944, non venne mai proiettato integralmente e le bobine originali andarono perdute. Ne sono conservati solo pochi stralci inseriti in alcuni cinegiornali dell’epoca, per un totale di 23 minuti. Alla fine delle riprese Gerron venne trasferito ad Auschwitz dove fu subito ucciso con la moglie in una camera a gas, il giorno prima che Heinrich Himmler decretasse la chiusura degli impianti. Con lui vennero uccise anche tutte le comparse che avevano preso parte al documentario.

PRISONER OF PARADISE diretto da Malcolm Clarke e Stuart Sender. Candidato all’Oscar 2003.