Beckett, Cechov, Shakespeare, Weiss, Sofocle, Feydeau, Molière, Woody Allen, Ritsos, Canetti sono alcuni degli autori teatrali che Giancarlo Ilari ha incarnato nel viaggio fatto insieme, a Parma, in Italia e in giro per il mondo. Dei tanti ricordi che si presentano al cuore e alla testa in questo momento, affiora un’immagine poetica, concreta e umanissima. Al Festival d’Avignon, in un luglio torrido, in costume cinquecentesco e pesantissimo, Lallo ripeteva parti del Finnegans Wake di Joyce, era lì da solo, truccato e sudatissimo, senza scarpe, nello spazio vuoto. A tratti, per memorizzare il ritmo batteva i piedi a terra, come i bambini quando giocano, o meglio giocavano, a “Mondo”.

Era Dioniso che giocava con il suo mondo, il teatro, senza esibirsi, nel piacere solitario e silenzioso che i grandi attori creano per sé e per noi.

Paola Donati

in foto: Marat-Sade (2003 / 1985), Niente da dichiarare (1988), L’ultimo nastro di Krapp (2010), Murder (1983), Lezioni di filosofia (1990), La domanda di matrimonio (2009), Sigmund F. (1990), Don Giovanni (1985)