LA RAGAZZA SUL DIVANO
di Jon Fosse
SPAZIO GRANDE
27 e 28 marzo, ore 20:30
con Pamela Villoresi, Valerio Binasco, Michele Di Mauro, Giordana Faggiano
e con Giovanna Mezzogiorno
regia Valerio Binasco
produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / Teatro Biondo di Palermo
in accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di Colombine Teaterförlag
Jon Fosse, scrittore e drammaturgo norvegese nato nel 1959, da tempo figura tra gli autori di teatro maggiormente rappresentati e tradotti a livello mondiale, secondo soltanto a Shakespeare e al connazionale Ibsen. La peculiarità dei suoi testi risiede in un contesto drammaturgico inteso come una partitura musicale fatta di inerzie e silenzi, che Fosse, con la sua poetica del “buio luminoso”, è riuscito a esprimere come pochi altri in questi ultimi anni, dopo Beckett, la solitudine e l’incomunicabilità nell’epoca della comunicazione globale. L’opera di Fosse svela i dispositivi umani e mette il fuoco su quella visceralità emotiva che soggiace alle relazioni, attraversate da un’esigenza insaziabile di essere amati e di amare. Si tratta di scenari complessi, mossi da tensioni sotterranee e pulsioni irrisolte.
Valerio Binasco è il principale interprete del teatro di Jon Fosse in Italia, grazie ad allestimenti che rivelano l’influenza del passato sul presente con un’esattezza quasi proustiana. Ama dire di sé l’autore norvegese: «Sono uno scrittore fortemente critico della lingua. Intendo dire che le cose più importanti non possono essere dette (né in un dialogo espresso con il linguaggio quotidiano, né con quello concettuale) – e proprio in questo consiste la mia arte poetica: dire l’indicibile». In questo spettacolo – con Pamela Villoresi protagonista, in scena insieme a Binasco, Michele Di Mauro, Giordana Faggiano e Giovanna Mezzogiorno – una donna di mezza età dipinge un ritratto di una ragazza seduta su un divano, combattendo contro i dubbi sulle proprie capacità artistiche e sull’incapacità di dipingere. L’immagine che la perseguita – quella della giovane accovacciata su un sofà – è l’istantanea di lei stessa da giovane, turbata da mille incertezze: litiga con la madre e invidia la sorella maggiore, anela il ritorno del padre con una passione al limite del lecito. Binasco esplora magistralmente il modo in cui le ferite psichiche inflitte nell’infanzia non si rimarginano mai del tutto.